Comparare le diverse blockchain non è mai un lavoro semplice. Il lavoro da fare è complesso e ci sono innumerevoli aspetti da considerare. Consci della difficoltà dell’esercizio, cercheremo di guardare a quanto sta avvenendo su due progetti che – per motivi diversi – riteniamo da osservare in particolare per il prossimo ciclo del mondo crypto.
Da un lato metteremo Internet Computer Protocol, protocollo sviluppato da DFINITY e che a nostro avviso non ha ancora raccolto quanto potrebbe anche in termini di progetti e diffusione, e dall’altro Aptos, progetto partito in pompa magna seppur arrivato sul mercato in un momento certamente non brillante per l’intero comparto.
Introdurremo tra poco le motivazioni che ci hanno portato a questa comparazione che forse in pochi tra i nostri lettori si aspettavano: i progetti d’altronde sono molto diversi e lo sono stati sempre sin dal loro concepimento.
Ci sono diverse questioni che ci hanno portato a voler scrivere qualche riga sulla comparazione tra questi due protocolli. Per quanto siano diverse sia le idee che li hanno animati, sia il percorso che hanno già affrontato, c’è tanto che a nostro avviso almeno in via ideale condividono:
Sotto questo fattore stiamo analizzando due progetti che hanno un valore di mercato complessivo, tramite i loro token, molto simile. Nel momento in cui scriviamo siamo a 1,65 miliardi di dollari per ICP e a 1,68 miliardi di dollari per Aptos. La taglia, almeno sotto questo aspetto, è da considerarsi come simile.
Entrambi i progetti sono ambiziosi e hanno fatto delle novità tecnologiche uno dei loro cavalli di battaglia. Certamente tra promesse, whitepaper e realtà possono esserci delle divergenze importanti, ma nessuno degli appassionati dell’uno o dell’altro progetto contesterà questa vocazione di entrambi i progetti.
In entrambi i casi si tratta di progetti generalisti, che puntano a essere infrastruttura per tutto quello che già si può fare onchain, e anche tutto quello che si potrà fare in futuro.
Partiamo da un aspetto che per entrambe le chain è forse rivedibile: la TVL. Si tratta di un fattore che calcola quanto valore è dentro la chain, in termini di token aggiuntivi. È un metro importante per capire quante persone utilizzano i protocolli in questione per muovere valore.
È certamente un fattore nel quale domina Ethereum e dove ci sono performance di blockchain forse impensabili come Tron, il cui valore in questo senso è da imputarsi all’enorme utilizzo di stablecoin sulla sua rete.
Ha una TVL, dato Defillama, di poco più di 70 milioni di dollari. È una somma ristretta, che è dovuta al fatto che sono ancora pochi i progetti che utilizzano questa infrastruttura. Quasi tutto il valore è in tre progetti: Thala, che offre un sistema di liquidità e borrowing flessibile, LiquidSwap, che opera come DEX, e Amnis Finance, per il liquid staking.
Si può fare molto di più in questo senso: siamo a 2,76 milioni di dollari che sono attualmente on chain su ICP, numero che segnala come in termini di servizi finanziari si potrà fare molto di più su questa chain. Il numero secco però non dovrebbe spaventare, almeno per adesso. C’è stato un enorme aumento della TVL da fine luglio, che segnala come le cose si stiano muovendo molto rapidamente.
Dal grafico di Aptos invece l’andamento sembra essere più legato al movimento di prezzo dei token che sono sul network – o meglio, dall’andamento del valore del settore blockchain.
La inseriamo come uno dei fattori principali di comparazione, perché entrambe le chain si sono dichiarate interessate a entrare nel mondo delle crypto sull’intelligenza artificiale.
Ha fatto notoriamente scalpore l’accordo – anche se di accordo non si tratta – con Microsoft. Il comunicato stampa di presentazione dell’iniziativa non dice in realtà granché. Non c’è molto di più di Aptos Assistant, che sarà un assistente che aiuterà gli utenti a passare dal web2 al web3. Per i più cinici, niente di più di un assistente che offrirà… assistenza.
Dall’intervista esclusiva di Criptovaluta.it a Dominic Williams, CEO di DFINITY, abbiamo potuto apprendere dell’ambiziosa visione del progetto di ICP nel campo dell’intelligenza artificiale. Se gli altri progetti si stanno accontentando di operazioni spot, senza grandi velleità di integrare i due mondi, dalle parti di ICP le cose stanno andando diversamente: Dominic Williams sogna l’intelligenza artificiale decentralizzata, e il suo network ha le capacità tecniche, ci ha detto, per ospitare modelli completi nonché per avere dei modelli di training trasparenti.
La bontà di un’infrastruttura si può valutare anche in relazione a come si stanno muovendo gli ecosistemi, a quanto stanno crescendo e a quanti progetti nuovi possono proporre.
Avremo certamente modo di analizzare nel dettaglio, in altra sede, come stanno procedendo i progetti più significativi di ICP. Visitando la pagina dell’ecosistema salta all’occhio qualcosa: ci sono progetti molto diversi da quelli che siamo abituati a vedere sulle blockchain. Oltre ai soliti DEX, abbiamo sistemi di messaggistica, sistemi per la verifica fisica tramite NFT, piattaforme di moderazione, social media, motori di ricerca, chat, gestione dell’identità. L’idea che forse dovrebbe passare con maggiore convinzione per quanto riguarda ICP, è che ha l’obiettivo di essere una sorta di supercomputer e non solo un database condiviso.
La situazione da Aptos è in una certa misura uguale, ma nel dettaglio diverso. Passateci il gioco di parole. Aptos vede i suoi punti di forza nello sviluppo di quanto è più comune vedere nel mondo blockchain: DEX, NFT, così come il gaming, tool per l’utilizzo di Dapps e blockchain, nonché per lo scan. Siamo lontani, almeno da quanto vediamo su ICP, che è in questo senso certamente più versatile.
C’è spazio anche per Bitcoin. O meglio, c’è perché ICP ha introdotto un interessante sistema (qui su Ethereum, ma il concetto è lo stesso su BTC( per utilizzarlo sul suo network. Si tratta di ckBTC e permette di operare tramite canister direttamente on chain su Bitcoin, quando avremo la necessità di ritrasformare i nostri ckBTC in Bitcoin “veri”.
Il sistema è interessante per tutta una serie di motivi: non vi è bisogno di un intermediario per fare il passaggio da BTC a una sua versione “wrapped” – se così vogliamo chiamarla – e potremo utilizzare un token dal valore 1:1 con BTC con tutte le potenzialità che sono offerte da ICP.
Su questo fronte, Aptos è invece ancora indietro. Non vi è alcun sistema di questo tipo (non interessa?). E per quanto si tratti di un’idea che dovrà trovare poi i suoi riscontri sul mercato, quella di ICP potrebbe avere dei risvolti parecchio interessanti anche per eventuali applicazioni future.
La comparazione di oggi, che ha volutamente escluso i dettagli tecnici (che sono liberamente disponibili), vuole offrire un nuovo modo di valutare chain sotto certi aspetti che vengono spesso ignorati da chi conduce analisi.
C’è tanto, oltre i numeri, che sono comunque molto interessanti per entrambe le chain che abbiamo analizzato.
Ci aspettano 4 anni di apertura al mondo crypto da parte degli USA. Ma…
Funerali per Ethereum, ma sono almeno a nostro avviso un po' esagerati.
Gary Gensler molla SEC - e i gestori inondano l'agenzia di nuovi ETF.
$TRUMP logora chi non ce l'ha. E rivela ogni singola ipocrisia dei moralisti crypto.
Solana vola al nuovo ATH, spinta dal successo del token $TRUMP. Il rialzo di…
Ci aspettano 4 anni di apertura al mondo crypto da parte degli USA. Ma…
Funerali per Ethereum, ma sono almeno a nostro avviso un po' esagerati.
$TRUMP, lanciato su Solana, ha raggiunto una capitalizzazione di 4,29 miliardi di dollari, posizionandosi…
Il mondo di Solana cresce con rialzi di Jupiter +23% e Raydium tra i…