Gli ETF Bitcoin stanno dominando la scena, anche in termini di effetti che hanno già prodotto sui mercati. A stretto giro di posta però, o almeno non appena la questione ETF Bitcoin Spot sarà passata alla storia (grazie all’approvazione) ci sarà qualcos’altro di cui discutere. Sì, sono gli ETF Spot su Ethereum, prodotto che sta scaldando i motori anche se non vede ancora l’interesse da parte dei principali gestori del mondo della finanza classica.
Sì, ci sono già delle richieste, ma al tempo stesso la situazione è parecchio più ingarbugliata e potrebbe richiedere del tempo prima che si arrivi a una soluzione che in realtà in Europa esiste da tempo: lo sbarco degli ETF Spot su Ethereum anche negli USA.
È una questione importante, per quanto sia ancora in secondo piano. Vieni a parlarne sul nostro canale Telegram, insieme alla nostra redazione e a migliaia di nostri lettori che vivono di crypto.
A nostro avviso no. Dopo Bitcoin sarà Ethereum a dover lottare indirettamente con SEC, provando a portarsi a casa la quotazione presso le principali borse USA. Ci sono diversi aspetti, almeno 5, che vanno però considerati prima di ritenere il processo agile una volta che Bitcoin avrà aperto la strada.
Per ora le richieste per l’approvazione di un ETF Spot su Ethereum sono arrivate da gestori se vogliamo minori. 21Shares insieme a ARK (sono insieme anche per l’ETF Bitcoin), Grayscale che ha richiesto la conversione del suo trust (cosa che ha fatto anche per Bitcoin) e anche VanEck. C’è poi anche Kryptoin. Non sono società, non ce ne vogliano, che hanno il peso politico di BlackRock e Invesco, che sono già attive nel mondo degli ETF Bitcoin Spot.
Tutte le preoccupazioni di SEC per questi prodotti sono amplificate su Ethereum rispetto a Bitcoin. C’è una fondazione, l’asset produce ora dei ritorni, con lo staking ed è molto diverso dalla commodity Bitcoin anche per questioni tecniche.
Non crediamo che siano questioni semplici da risolvere, anche dopo che Gary Gensler avrà abbandonato la guida di SEC, cosa che sarà dovuta dopo il cambio alla Casa Bianca.
L’interesse istituzionale su Bitcoin è alle stelle e continuerà a crescere anche grazie alla sponsorizzazione di BlackRock e di gruppi di questa portata. Su Ethereum, per quanto qualcosa si muova, siamo ancora parecchio lontani.
Un’altra delle preoccupazioni di SEC sugli ETF riguarda la potenziale manipolazione del mercato. È una questione che non riteniamo corretta, ma che se guardata dall’angolo di di SEC è certamente più importante nel mondo di Ethereum, con un mercato che è meno liquido. È una questione superabile con accordi in stile Bitcoin? Chissà.
Le pressioni sull’approvazione dell’ETF Bitcoin Spot arrivano anche da grandi investitori che hanno un seguito altrettanto importante e che parlano ormai da anni di Bitcoin. Di Ethereum, per forza di cose, si parla poco. E anche in termini di opinione pubblica tale pressione sarà, almeno per ora, certamente inferiore.
Non è detto che una volta approvati gli ETF Bitcoin la strada sia in discesa per Ethereum nei medesimi prodotti. Ci sarà da aspettare tanto qualche rinvio di SEC, quanto invece l’ingresso di certi player.
È altrettanto certo però che l’eventuale ritorno di un bull market di buone proporzioni farà il gioco di chi sogna di vedere questo prodotto quotato anche negli USA.
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