Se hai vissuto negli scorsi anni sulla luna, abbiamo tante notizie per te. Il teatro è quello di JP Morgan, uno dei più importanti gruppi finanziari del mondo. La questione riguarda l’utilizzo di tecnologia blockchain in ambito finanziario di alto livello. E l’ultima delle novità è che JPM ha implementato anche i pagamenti condizionali (vedremo più avanti di cosa si tratta), all’interno del suo sistema proprietario. Nessuna crypto di quelle classiche coinvolte, ma un segno chiaro di come potrebbe muoversi il mondo nei prossimi anni.
JP Morgan ha creato e gestisce infatti Onyx, sistema che al suo interno ha anche un coin (che oggi sposta già 1 miliardo di dollari) e sta continuando a sviluppare, testare e implementare novità, anche con la collaborazione di tester certamente rilevanti, come ad esempio Siemens.
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JP Morgan continua a fare sul serio: ecco i pagamenti condizionali
JP Morgan, gruppo che gestisce migliaia di miliardi in attività finanziarie, continua a investire in sviluppo per il proprio sistema in blockchain. Questa volta tocca ai pagamenti condizionali, ovvero pagamenti che si attivano periodicamente una volta che si verificano determinate condizioni. È qualcosa che nel mondo crypto siamo già abituati a vedere da tempo, con JPM che ora certifica la bontà dell’idea e anche dell’implementazione in contesti di questo tipo.
Certo, a qualcuno dispiacerà che non ci sia alcn network pubblico coinvolto, dispiacerà che non ci sarà un a criptovaluta su cui speculare, ma è un segnale molto forte di quale sarà uno dei percorsi anche della finanza tradizionale. E se JPM ha deciso di fare da sola, pazienza. Tante banche guardano a network come Ethereum, tanti gruppi integrano sistemi offerti dai Chainlink e altre guardano anche a layer 2 come Polygon.
Sistema testato già da Siemens
A dare una mano per la fase di testing, così come riportato da Bloomberg, c’è la tedesca Siemens. Secondo quanto è stato affermato da Naveen Mallela, che è capo della divisione Coin Systems da JPM, si tratterà di una rivoluzione importante per chi gestisce i flussi di denaro delle grandi aziende.
Quando si parla di currency digitali e depositi tokenizzati, il santo graal è stato sempre la possibilità di programmare pagamenti.
Qualcosa che, per carità, si può fare anche con network pubblici come Ethereum, cosa che infatti tanti gruppi stanno implementando. Chi pensava comunque a tecnologie buone solo per la speculazione, dovrà a un certo punto ricredersi.