L’inflazione negli Stati Uniti si è rivelata essere migliore delle aspettative, cosa che ha portato ad un rialzo, per quanto modesto almeno rispetto alle più recenti performance di Bitcoin nell’ultimo mese. Il dato ha fatto registrare un aumento dei prezzi al consumo del 3,2%, mentre il consenso – ovvero la media delle previsioni delle principali banche d’affari – era fissato a +3,3%.
Non è forse granché su cui brindare, ma è al tempo stesso segnale di lento ritorno verso la normalità. L’altro dato, quello sull’inflazione Core (parleremo più avanti delle sue caratteristiche) è invece al 4,0%, anch’esso però in riduzione rispetto anche alle aspettative relativamente ottimistiche che erano circolate nel corso della settimana.
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Non sono dati così sconvolgenti, quindi forse aspettarsi tanto di più da Bitcoin è anche irragionevole. Tuttavia si tratta, almeno per i mercati, di buoni dati perché segnalano un ulteriore avvicinamento al traguardo che tutti sognano, ovvero quello di un ritorno a un’inflazione che sia, per quanto possibile, vicina al 2%.
L’inflazione è in discesa, si è rivelata essere anche inferiore alle già ottimistiche aspettative. Il dollaro ha perso qualcosa sulle piazze internazionali, e così come ha ceduto terreno contro l’Euro, lo ha perso anche contro BTC.
Cos’è successo? Semplice: una riduzione dell’inflazione significa che ora praticamente nessuno crede alla possibilità che ci siano ulteriori rialzi dei tassi USA. E siccome i tassi elevati favoriscono il valore della divisa di riferimento, un ulteriore calo delle possibilità di rialzi ha sfavorito USD sulle piazze internazionali.
Per il resto, ormai i mercati vedono come molto probabile (vedi il grafico allegato) un taglio di tassi già da maggio. Così come lo vedono praticamente certo da giugno 2024. Se questo sia o non sia un buon segno per i mercati, lo scopriremo come diceva una popolare canzone, solo vivendo.
L’inflazione Core, che rimuove dal computo fattori di volatilità come il costo dell’energia, è rimasto comunque alto, al 4,0%. Si tratta di un valore che racconta di un’economia che ha ancora un problema con i rialzi dei prezzi e che dovrà guardare più a questa misurazione che alle altre per capire cosa potrebbe succedere.
Per quanto oggi tutti sembrino pronti a scommettere sul stop eterno ai tassi di interesse negli USA, altri dati nei prossimi mesi potrebbero cambiare di molto lo scenario.
Bitcoin, che è in una fase in cui ogni notizia sembra essere interpretata positivamente, si gode un pomeriggio migliore della mattinata. E attende l’ETF di BlackRock e degli altri per godersi, forse, un altro spunto rialzista.
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