Ancora banche, ancora Bitcoin e Ethereum. Questa volta a scendere in campo è Santander, che secondo quanto è stato annunciato da Coindesk, che cita come fonte documenti interni, inizierà a offrire ai clienti svizzeri la possibilità di fare trading su Bitcoin e Ethereum.
Sempre secondo lo stesso comunicato, il gruppo offrirà progressivamente più asset crypto, sempre che però riescano a superare le procedure di screening della banca stessa, procedure sulle quali per il momento sappiamo ancora molto poco. Nondimeno si tratta di una decisione importante, radicale per un gruppo che altrove si è dimostrato più che scettico su questo mercato.
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La notizia sarà a breve confermata anche dall’istituto bancario. Si parla di Santander, uno dei più rilevanti almeno in Europa, che nonostante un rapporto non sempre idilliaco con questo mercato, ha deciso che inizierà a offrire Bitcoin e Ethereum a una clientela selezionata.
Non si tratterà di un accesso intermediario, almeno secondo quanto riporta Coindesk, dato che tali prodotti verranno offerti tramite manager e gestori di account di investimento. Le proporzioni dunque dell’impatto dell’offerta dovranno essere attentamente valutate una volta che avremo i dati reali della percentuale di clientela coinvolta.
Santander offrirà anche custodia tramite gestori regolamentati, cosa che vuol dire che chi acquisterà si vedrà anche affibbiare un servizio di gestione delle chiavi, cosa che forse non piacerà ai più radicali degli appassionati, ma che al tempo stesso è probabilmente l’unica via percorribile per certi clienti, che sono principalmente interessati all’esposizione finanziaria verso Bitcoin e Ethereum.
No. Nei prossimi mesi ci sarà apertura anche verso altri asset, che dovranno però superare dei controlli da parte della banca stessa. Non è chiaro di che controlli si tratti e di quali criptovalute potrebbero essere disponibili a breve per i clienti svizzeri di Santander. Tutto lascia intendere che si tratterà comunque di asset con un certo storico e anche con una certa solidità.
Le banche europee sono letteralmente alle grandi manovre: pochi giorni fa Commerzbank ha ottenuto licenza in Germania per la custodia di asset crypto e tante altre sono già attive nei servizi di custodia, anche tramite acquisizioni.
Segnali importanti che raccontano una verità ineluttabile: in realtà c’è interesse da parte dei clienti, anche facoltosi, ma questa è talvolta contenuta dall’assenza di modalità chiare per investimento e custodia, in particolare in certi paesi, Italia compresa. La dimostrazione è proprio qui, da Santander, che in altri paesi con regole meno certe ha fatto registrare dei comportamenti esattamente opposti. Il movimento, quello delle banche verso Bitcoin e crypto, sembra dipendere più dalle leggi che dalla loro effettiva volontà.
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