Kraken, tra i più popolari exchange di criptovalute al mondo, è stato denunciato da SEC per la violazione delle leggi sui contratti di investimento, le stesse leggi la cui violazione è stata contestata in passato a Coinbase, Binance e Bittrex. La causa arriva a 10 mesi di distanza dalla chiusura di un altro caso SEC vs Kraken, che riguardava però in quel caso specifico i servizi di staking.
La notizia non ha causato scossoni sui mercati, ma è comunque importante sia per il futuro del mercato crypto e Bitcoin negli USA, sia per capire i rapporti di forza e gli equilibri tra exchange e autorità negli States. Le accuse verso Kraken, inoltre, sono almeno parzialmente più gravi di quelle che SEC ha mosso nei confronti di Coinbase.
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SEC, la Securities and Exchanges Commission, ha depositato una nuova e articolata denuncia nei confronti di Kraken, exchange di criptovalute che è stato tra i primi al mondo a offrire servizi di compravendita di asset crypto.
Le accuse sono in larga parte identiche a quelle che SEC ha già mosso a inizio anno nei confronti di Coinbase, per quanto nel caso di Kraken ci siano delle particolarità di cui tenere conto.
La legge statunitense è relativamente chiara a riguardo. Se la nostra attività offre compravendita di security, quelle che secondo la legge sono contratti di investimento, è obbligatoria la registrazione presso SEC.
Il punto del contendere è il solito: secondo SEC molti degli asset crypto costituiscono in realtà contratto di investimento e dunque gli exchange avrebbero obbligo di registrazione.
A Kraken viene contestato anche di aver operato clearance di ordini, brokering e altri servizi che richiedono negli States registrazione presso l’agenzia.
Il primo punto: Kraken e gli altri exchange contestano l’assenza di una procedura per la registrazione delle proprie attività. Tale posizione è stata sostenuta da altri exchange, anche durante audizioni presso il Congresso.
La seconda accusa è forse la più grave, almeno ad uno sguardo superficiale. A Kraken viene contestato di non aver tenuto separati i conti propri da quelli dei clienti. Sembrerebbe un’accusa particolarmente grave per le possibili ripercussioni sulle sostanze di clienti.
Anche qui però vanno fatte delle precisazioni: come confermato da Jesse Powell, CEO e fondatore di Kraken, non esistono obblighi per la divisione di tali conti e la commistione può avvenire anche per motivazioni principalmente tecniche. Anche su questo aspetto pertanto ci sarà tanto di cui discutere.
SEC ha richiesto il solito pacchetto di sanzioni e multe: tutto quanto è stato ottenuto in termini di profitti da attività illecite dovrà essere restituito. Si parla pressoché della totalità dei ricavi di Kraken. In aggiunta alla restituzione SEC chiede anche delle multe aggiuntive.
Si tratta di richieste molto pesanti, ma va ricordato che non sarà SEC a decidere. Ci sarà una causa e saranno i giudici a decidere chi avrà ragione.
I tempi sono molto lunghi. Le cause contro Coinbase e Binance sono iniziate quasi un anno fa e si è fatto, da allora, molto poco.
Prevedibilmente inviperito Jesse Powell, CEO di Kraken:
Il messaggio è chiaro: 30 milioni ti permettono di acquistare 10 mesi prima che SEC arrivi di nuovo a estorcerti denaro. Glia avvocati possono fare molto con 30 milioni, ma SEC sa che una battaglia vera costerà più di 100 milioni, senza contare il tempo. Se non puoi permettertelo, porta la tua azienda crypto fuori dagli USA.
Il riferimento è al settlement di qualche mese fa tra SEC e Kraken, che riguardava però un aspetto singolo delle operazioni di Kraken, ovvero l’offerta di staking ai clienti USA.
Leggendo la denuncia sembra che adesso SEC contesti a Kraken di aver listato e offerto servizi su crypto che la stessa agenzia ha definito come security in altre cause, come quella contro Bittrex.
Sono arrivate anche reazioni dalla politica. Cynthia Lummis, senatrice da sempre vicina all’industria (per quanto recentemente abbia invece attaccato Tether su basi non solide), ha scritto quanto segue:
SEC non può continuare a imporre regole tramite citazione in giudizio. Le aziende crypto hanno provato più volte a ottenere indicazioni da SEC, ricevendo in risposta citazioni in giudizio, con danni ingiustificati causati ai clienti. È tempo per il Congresso di passare un framework legislativo che offra regole chiare a SEC su cos’è una security e cos’è una comodità. Il Lummis Gillibrand Responsible Financial Innovation Act imbriglierà SEC e permetterà all’innovazione finanziaria di prosperare negli USA.
Commento che va letto però con le lenti dell’auto-promozione. Cynthia Lummis ha infatti prodotto una proposta di legge che ha, ragionevolmente, ogni interesse a vedere approvato anche per tornaconto politico personale.
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