Proseguiamo gli approfondimenti sui Ritracciamenti di Fibonacci entrando nel merito del loro utilizzo nel mondo del trading.
In un nostro precedente articolo sull’argomento, abbiamo riportato che le prime applicazioni di Fibonacci al mondo del trading le dobbiamo a Mr Ralph Nelson Elliott, il primo a scoprire una correlazione tra la sequenza e l’andamento del Dow Jones. Elliott utilizzò principalmente alcuni rapporti (1.618 – 0.618 – 0.382) per individuare le relazioni esistenti tra le varie onde.
Un ulteriore contributo all’uso di Fibonacci nel trading è arrivato all’inizio degli anni ’80 da parte di Larry Pesavento. Nella sua metodologia lavorativa nota come Pattern Recognition, utilizza i valori del 70,70%, 78,6% e 88,60%.
Alcuni di questi rapporti sono considerati secondari e non sono inclusi di default in tutti i software di trading.
Riportiamo la serie dei ritraccimenti diffusa oggi: 23.6%, 38.2%, 50%, 61.8%, 78.6%, 100%. Va notato che sono uno dei pochi indicatori che non hanno una formula. Il 50% non è ufficialmente un rapporto di Fibonacci, ma ampiamente usato e deriva dalla Teoria di Dow, secondo cui le medie spesso ripercorrono metà del loro movimento precedente. Graficamente sono rappresentati come linee orizzontali che indicano possibili livelli di supporto o resistenza.
Per un approfondimento sul procedimento di come si ricavano tutti i numeri che costituiscono i ritracciamenti di Fibonacci, suggeriamo la lettura dell’articolo della settimana scorsa Analisi tecnica: dalla serie di Fibonacci ai ritracciamenti – Guida
Il primo passaggio per il loro utilizzo è anche il più difficile, ed è dato dall’identificazione del vettore a cui applicare i ritracciamenti. La maggior parte dei testi riporta di identificare due punti e le linee vengono tracciate in automatico dal software.
Purtroppo, per l’individuazione del vettore, non c’è una regola fissa. Abbiamo solo un sistema che è quello dell’osservazione del grafico. Personalmente, suggerisco di iniziare con time frame più alti, da un mensile a scalare. Ovviamente il mensile è più utile per le analisi di lungo periodo, ma nell’ottica di un quadro generale aiuta. Usualmente si procede a lavorare dal weekly al giornaliero.
In un trend rialzista, per individuare il vettore, dobbiamo partire da un minimo relativo rilevante, per procedere verso l’ultimo massimo raggiunto. Pertanto, i ritracciamenti si disegnanoo andando dal minimo situato a sinistra verso la destra del grafico.
In un trend ribassista, si segue il procedimento opposto. I ritracciementi si tracciano da un punto massimo individuato sulla sinistra del grafico, verso un punto minimo sulla destra.
Nel grafico allegato riportiamo Ethereum (ETH) su base weekly dove abbiamo evidenziato il vettore che parte dal minimo di Giugno 2021 a 1.711$ fino al massimo storico a 4.864$. Con questa operazione andiamo ad individuare i ritracciamenti di supporto.
Il minimo da cui inizia il ritracciamento non è il secondo di Luglio, ma bensì quello che abbiamo indicato. Solo nel caso il prezzo di ETH dal minimo di Giugno avesse fatto un massimo superiore ai 2.881$ (freccia arancione) con successiva correzione, il vettore da considerare sarebbe partito dal successivo minimo di Luglio (freccia azzurra).
Scendendo al time frame sul daily di Ethereum, prendiamo in considerazione il vettore minore, che va dal minimo fatto in ritracciamento a 2.656$ il 21 Settembre 2021 fino al massimo. In questo caso, le linee dei ritracciamenti sono tratteggiate.
In questo scenario ci troviamo un grafico “pasticciato” con tanti livelli in cui oggettivamente si comprende poco, però si ha una prima evidenza del supporto 38.2 tratteggiato.
Facciamo un altro passaggio, abbiamo visto che i livelli dei ritracciamenti vanno da 23.6%, 38.2%, 50%, 61.8%, 78.6%, 100%, ma non tutti hanno lo stesso peso. La maggior parte dei testi pone l’attenzione sul 61,80% che è tra quelli utilizzati da Elliot ed anche Pesavento, che nella loro metodologia gode di affidabilità ed utilità.
Tuttavia, se vogliamo usare Fibonacci per individuare punti di supporto e resistenza, i due livelli che statisticamente vengono ad essere più volte testati sono il 38.2 ed il 50. Questa è una metodologia inusuale, la verifica richiede un po’ di tempo, ma è abbastanza facile da eseguire. Nel grafico sopra di Ethereum abbiamo una visione più pulita rispetto alla precedente.
Nella maggior parte dei casi (circa l’80% delle volte), durante una fase di correzione i prezzi arrivano al 38.2% per poi ripartire. Nella restante parte scendono fino al 50%, che diventa il livello spartiacque per un ripartenza di un trend. Mentre nel caso di un break down spesso si entra in fase di discesa anche più profonda.
Nel grafico seguente abbiamo riportato andamento mensili dello storico di di Ethereum e Bitcoin. Si può osservare come alla rottura del livello 50 di Fibonacci dei vettori dai minimi e massimi assoluti, i rispettivi prezzi abbiano accelerato al ribasso confermando i bearish trend.
L’utilizzo dei ritracciamenti di Fibonacci, introdotti nell’analisi tecnica da Elliot, sono utili per individuare punti critici di supporto e resistenza, con particolare rilievo sui livelli del 38.2% e 50%. Tuttavia, l’efficacia dipende dall’identificazione accurata del vettore; un errore in questa fase compromette il loro utilizzo.
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