Il prezzo di Bitcoin (BTC) continua a tenersi elevato e attualmente quota 37.3100$, confermandosi il motore trainante dell’intero mercato crypto. Il suo rialzo da inizio anno si attesta a +128%, superando ampiamente Ethereum; solo Solana nella Top Ten nella Coin Market Cap sta registrando performance migliori.
Questo rialzo ha avuto un market mover nell’ETF Spot Btc, con un importante contributo da parte della finanza tradizionale, in particolare BlackRock. Tuttavia, al di là della quotazione di BTC, dietro le quinte si stanno verificando interessanti sviluppi provenienti dai dati on-chain.
Analizzando i dati abbiamo due ordini di fattori che risultano rilevanti. Il primo è un netto incremento delle fees di transazioni legato agli Ordinals e la costante crescita dell’hash rate.
Osservando la metrica di Glassnode “ Total Transaction Fees [USD]” relativa alle commissioni di transazione pagate dagli utenti, si nota a Novembre un netto incremento. Nell’immagine allegata abbiamo inserito l’andamento da inizio anno.
Il 16 Novembre, con il prezzo di BTC a 36.208$ le fees di transazione hanno raggiunto un picco di 11,729 milioni di dollari. Nell’arco di 16 giorni ha registrato un’impennata di 16 volte superiore a quelle del 31 Ottobre che si attestavano a 627.000$.
Tuttavia, si nota come il picco maggiore si era verificato ad inizio dello scorso Maggio, a causa dell’intasamento della rete dovuto al lancio degli Ordinals sulla blockchain di Bitcoin. Dopo quel picco c’è stato un calo, e nel frattempo l’attività degli Ordinals è diminuita. Va detto, che nonostante si siano mossi in sordina, l’ultimo incremento delle commissioni, non è dovuto unicamente alla crescita del prezzo ma anche ad un ritorno degli Ordinals.
Nell’immagine seguente riportiamo la dashboard di Dune Analytics, “Ordinals Inscriptions Analysis”, dove possiamo osservare come il 13 Novembre il numero di iscrizioni Bitcoin Ordinals coniate è arrivato a 505.000, e ad oggi hanno raggiunto un totale di quasi 44 milioni di pezzi.
Osservando la metrica delle “Oridnals Fees Paid”, invece possiamo vedere che il 19 Novembre sono stati pagati 134 BTC in commissioni. Da inizio Novembre le total fees pagate sugli Ordinals hanno registrato una crescita complessiva dal loro lancio di oltre il 30%, attestano oggi a 3.125 BTC.
Passando ai dati di cryptoslam, si vede come nella “NFT Collection Rankings by Sales Volume” degli ultimi 30 giorni, gli Ordinals si siano catapultati alla prima posizione. Nelle prime dieci posizioni, troviamo 4 NFT BRC-20, che non sono altro che gli Ordinals.
La crescita degli Ordinals sta posizionando la blockchain di Bitcoin al primo posto per volumi transati in ambito NFT come si può vedere da “Blockchains by NFT Sales Volume”, spodestando Ethereuem che ha sempre dominato il settore. Dall’immagine di allegata, si nota che il volume delle vendite negli ultimi 30 giorni ha raggiunto i 353 milioni di dollari.
Questa rinascita degli Ordinals ha innescato un massiccio aumento delle commissioni Bitcoin, come abbiamo evidenziato all’inizio di questo articolo. Ovviamente di questa crescita delle commissioni beneficiano i miner.
Nel grafico di Glassnode allegato, la metrica “Bitcoin: Percent Miner Revenue from Fees” rivela un aumento significativo della percentuale delle entrate dei miner derivate dalle commissioni. Si nota come da fine Ottobre ci sia stato un netto incremento, passando dal 2,54% ad un picco del 25,38% il 18 Novembre.
Allo stesso tempo, la fee media pagata per una transazione ha raggiunto un picco massimo di 18,67$ mentre adesso è in diminuzione e si attesta a 5,64$. Dal grafico allegato “ Bitcoin: Mean Transaction Fees [USD]” si può vedere che comunque il picco massimo di quest’anno era stato raggiunto a Maggio a 30$.
In questo scenario abbiamo anche una costante crescita dell’hash rate di Bitcoin. La metrica “BTC Hash Rate”, indica la quantità di potenza computazionale complessiva utilizzata per convalidare e garantire le transazioni sulla rete di Bitcoin.
Un hash rate più elevato indica una rete più sicura e resiliente e più sicura. In questa situazione, l‘hash rate ha toccato il picco annuale e l’aumento può essere attribuito alla crescita del volume delle transazioni, che richiede una una maggiore potenza elaborare queste transazioni. I costi di investimenti per i miner però abbiamo visto che sono ampiamente compensati dalla crescita delle commissioni.
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