Niente Bitcoin, siamo terroristi. Un recente articolo pubblicato da Reuters, agenzia di stampa che non ha un casellario immacolato quando si parla di criptovalute, afferma che gruppi come Hamas e altri gruppi jihadisti starebbero preferendo Tron a Bitcoin, citando dati che in realtà, almeno a nostro avviso, sono da analizzare più a fondo.
Se è vero che Tron come network sta prendendo piede per traffici illegali, è altrettanto vero che la criptovaluta legata a questa infrastruttura, $TRX, è in realtà molto poco utilizzata, cosa che ancora una volta a nostro avviso l’articolessa di Reuters non ha evidenziato con la giusta enfasi.
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Di Tron, nonostante si tratti del primo network per circolazione di stablecoin, si parla sempre molto poco, almeno sulla stampa mainstream, fatta eccezione per quando ci sono nuovi attacchi al fondatore e leader Justin Sun da parte delle forze dell’ordine di questo o di quel paese.
Questo era vero fino a poche ore fa: Reuters ha infatti pubblicato un report – così lo hanno chiamato – su quella che chiamano un crypto network in forte crescita, ovvero Tron.
Lasciando un attimo da parte il fatto di essersi accorti oggi di Tron, è l’intera indagine ad essere arrivata, almeno a nostro avviso, da un angolo errato. Se è vero che sono stati “sequestrati” diversi wallet Tron in capo a intermediari che a quanto pare servivano Hamas e altre organizzazioni simili, è altrettanto vero che l’utilizzo non è dovuto a TRX, ma più nello specifico al fatto che questo network sia quello preferibile per utilizzare Tether.
Questo perché è più rapido di Ethereum e perché è meno costoso sotto il profilo delle commissioni.
A questo viene dedicato un pezzo relativamente breve dello speciale, dove si dice che Tether è dominante sul network Tron, cosa per la quale non serviva nessuna ricerca approfondita: sarebbe bastato dare uno sguardo alla quantità di Tether che non solo sono presenti, ma che sono scambiati tramite questo network.
Tron è un network e come tale non può condurre KYC su chi decide di attivare un wallet, che altro non è che una coppia di chiavi pubbliche e private. E quindi si trova nella condizione di non poter prevenire l’utilizzo da parte di soggetti che sono sotto sanzioni OFAC oppure che più genericamente appartengono all’insieme delle organizzazioni terroristiche.
Sul fatto che Tron fosse utilizzata più di Bitcoin per traffici di denaro che dovevano rimanere sottotraccia, non è inoltre un mistero per i nostri lettori.
Vi avevamo raccontato di quanto avviene tra Istanbul e Mosca sul nostro Magazine, in una delle esclusive per i nostri lettori. Strano che Reuters se ne sia accorta soltanto oggi. E strano anche che lo abbia fatto con indagini di sedicenti esperti che però non hanno descritto il meccanismo che ha portato certi traffici a spostarsi, almeno in parte, su Tron.
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