Il Tesoro USA, di nuovo tramite il vice segretario Wally Adeyemo, è tornato a occuparsi di criptovalute. Meglio, è tornato a occuparsi di stablecoin, indicando in quelli che vengono emessi e gestiti fuori dagli USA il centro del proprio interesse. Il riferimento sembrerebbe essere a Tether, il leader del comparto, che viene emesso e gestito da una società con sede alle BVI, le Isole Vergini Britanniche.
Tuttavia, per quanto in molti abbiano già lanciato dei titoli preoccupati e preoccupanti, non riteniamo che ci sia molto da discutere in merito – o meglio, granché da ritenere come possibile intenzione di attacco da parte del Tesoro USA. Questo anche alla luce di recenti collaborazioni proprio tra questi mai nominati emittenti al di fuori dagli USA e le agenzie governative degli USA.
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E in particolare la vorrebbe direttamente da chi li emette fuori dagli USA e dunque è al di fuori della giurisdizione all’interno della quale il Tesoro può fare il bello e il cattivo tempo.
Questo è quanto ha affermato Wally Adeyemo, all’interno di un più ampio discorso che è stato preparato per un evento gestito dalla Blockchain Association.
Non possiamo permettere agli emittenti di stablecoin legate al dollaro che sono fuori dagli USA di avere il privilegio di accedere alla nostra valuta senza avere la responsabilità di implementare procedure per prevenire l’abuso della piattaforma da parte dei terroristi.
Il riferimento sembrerebbe essere principalmente a Tether, che è di gran lunga la più rilevante delle stablecoin su scala globale.
Curioso il timing di tali rimbrotti. Poco più di una settimana fa, in un post sul suo sito ufficiale, Tether ha infatti annunciato l’avvio di importanti collaborazioni con le autorità governative USA.
In linea con il suo impegno per preservare l’integrità dell’ecosistema finanziario, Tether ha recentemente fatto salire a bordo i Servizi Segreti degli Stati Uniti e lavorerà con l’FBI allo stesso proposito. Questa iniziativa strategica punta a estendere il supporto cruciale per le vittime che sono colpite da crimini sotto investigazione del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Tether rimane risoluto nell’allineare i suoi sforzi con le forze dell’ordine, al fine di combattere attività nefaste e contribuire al recupero da parte delle vittime.
Un annuncio del genere, forse passato un po’ in sordina, lascerebbe intendere il raggiungimento di accordi importanti, in contro-tendenza rispetto alla lettura che quasi tutti hanno dato delle parole che Adeyemo pronuncerà a breve.
In realtà Tether collabora comunque da tempo con le autorità di tutto il mondo, cosa che non dovrebbe essere un mistero per nessuno. Proprio recentemente ha contribuito al sequestro di milioni di dollari anche su indicazione della giustizia USA.
Vedremo a cosa punteranno le parole del Tesoro USA: il sospetto, data l’altra parte del discorso di cui parleremo a breve in un altro approfondimento, è che in realtà tutto sia funzionale a una richiesta, al Congresso, di maggiori poteri in questo spazio.
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