Le crypto negli USA sono anche politica. Lo sanno bene i nostri lettori che hanno seguito le vicissitudini degli ultimi mesi, con Repubblicani e Democratici separati o a difesa del comparto o a difesa delle scelte di Gary Gensler, capo di SEC che continua nella sua opera di attacco al comparto, che ritiene ancora pieno di truffe e truffatori.
È in questo scenario che sta avendo luogo l’ultimo scontro tra i due schieramenti, uno scontro che questa volta non riguarda però SEC, ma il Tesoro USA, che solo qualche giorno fa aveva chiesto maggiori poteri per contrastare, neanche a dirlo, terrorismo e malaffare. Arriva però il primo secco no, e arriva da una vecchia conoscenz del pubblico di Criptovaluta.it, il Repubblicano Tom Emmer.
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Certo, non sarà Tom Emmer in solitaria a decidere, ma il suo diniego la dice lunga sull’aria che tira ai piani alti della politica USA. Prima di capire però cosa sta succedendo, è necessario fare qualche passo indietro.
Pochi giorni fa il Tesoro USA ha richiesto, per quanto no troppo formalmente, maggiori poteri sul settore crypto e in particolare su quello delle stablecoin, che secondo il potente Dipartimento dovranno rientrare sotto il suo stesso controllo, in particolare quando emessi e gestiti fuori dagli Stati Uniti. Un discorso che sembrava indirizzato a Tether, ecosistema che pur ha delle collaborazioni importanti con le autorità USA.
È arrivata ora la prima risposta alla richiesta del Tesoro: è un secco no che arriva da Tom Emmer, repubblicano che ormai da tempo è uno dei volti più popolari dello schieramento pro-Bitcoin e pro-crypto.
Ho sempre avuto questo atteggiamento: attenzione agli auto-proclamatisi salvatori della Patria che arrivano sul cavallo bianco e ti dicono che sono qui per salvarti.
E ha poi aggiunto:
Diteci prima qual è il problema. Vogliono ingoiare tutto all’interno dello stato di sorveglianza e sicurezza che hanno creato. Non possiamo permettere che accada. Questa è competenza del Congresso, non del Tesoro.
Si discuterà dunque con toni particolarmente accesi della richiesta via lettera arrivata dal Tesoro e che è finita in una commissione dove il fronte repubblicano è molto compatto e, come si desume dalle parole di Emmer, convinto di dover vendere cara la pelle.
Secondo quanto è circolato negli scorsi giorni, al centro della richiesta del Tesoro USA ci sarebbero mixer e tumbler, che sarebbero però fonte di preoccupazione anche per il fronte repubblicano.
Staremo a vedere: difficile però che il Tesoro USA sarà in grado di portare a casa tutto il comparto. Ci saranno degli interventi? Probabilmente sì, ma molto limitati e comunque lontani dall’infastidire, come si era creduto in un primo momento, il settore altcoin.
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