Non è la prima volta che Aramco, il gigante petrolifero dell’Arabia Saudita, è coinvolto in notizie crypto. Non è neanche la prima volta che è coinvolto in certe notizie SBI, gruppo finanziario giapponese di una certa rilevanza. È la prima volta però che li vediamo insieme, in una collaborazione che riguarderà anche gli asset digitali.
Questo è il sunto di quanto hanno siglato i due gruppi, all’interno di una partnership che riguarderà appunto anche gli investimenti in asset digitali. Dato l’alto coinvolgimento di SBI nel mondo di Ripple, qualcuno ha provato a unire puntini che forse non sono così chiari. Stanno davvero così le cose?
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Il mondo degli appassionati di crypto ama spesso lasciare sfogo, ampio, alla propria fantasia. Ma partiamo dall’inizio: Aramco e SBI hanno siglato un accordo, una sorta di partnership che tra le altre cose li vedrà impegnati negli investimenti in asset digitali. Con ogni probabilità si tratterà di investimenti in mercati in grado di offrire tali asset, ma c’è chi, data la vicinanza di SBI in passato e nel presente a Ripple, ci ha messo del suo.
Lo abbiamo letto un po’ ovunque, soprattutto su quei social che ormai vivono di visualizzazioni (spesso a pagamento) e per quanto ci farebbe piacere un esito positivo per progetti seguiti dai nostri lettori, vale la pena di mettere i puntini sulle i.
Con ogni probabilità a interessare è il lancio di START da parte di SBI, piattaforme per gli investimenti tokenizzati, e di altre iniziative per il nascente mercato dei RWA, i real world asset.
Un mercato nascente, ricco, interessante e che sarà probabilmente uno dei prossimi terreni di battaglia tra le grandi società finanziarie e banche.
Per chi investe su XRP sarà certamente, seppur in via indiretta, una buona notizia, ma va comunque ricordato che le stake di SBI nel mondo crypto sono multiformi e spesso direttamente sotto il suo controllo.
Vedremo cosa nascerà da questa joint venture, che prevederà anche la partecipazione di entrambi i gruppi a un’entità che sarà di diritto saudita e che coprirà almeno in parte l’area mediorientale.
Per ora appunto non si parla di Ripple. Quindi occhio a chi seguite e alle fonti delle vostre informazioni.
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