ESCLUSIVA CRIPTOVALUTA.IT – Dopo i rating non rating di S&P sulle principali crypto stablecoin, abbiamo raccolto il commento di Paolo Ardoino, CEO di Tether. Commento dovuto, dato il giudizio poco lusinghiero che Tether ha ricevuto dall’importante agenzia di rating.
La potente agenzia ha infatti attribuito un voto di 4 su 5 a Tether, con il punteggio migliore che è di 1 su 5 alla stabilità di $USDT, che nonostante frequenti attacchi rimane comunque saldamente al vertice della classifica del marketcap e dell’utilizzo e che ha aumentato il gap che lo separa di USDC lungo tutto il 2023.
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La risposta di Paolo Ardoino a Sandard & Poor’s Global Ratings
Il giudizio è di quelli importanti, fosse anche soltanto perché arriva da una delle società di rating più quotate al mondo. Oggetto del giudizio le principali stablecoin – le prime 6 – che hanno ricevuto punteggi sulla loro stabilità dopo indagini da parte della stessa S&P. Giudizio che – ci preme sottolinearlo – ha separato in due gruppi netti il mondo stable.
Per Tether, la più importante delle stablecoin per cap di mercato, un giudizio non buono e comunque molto lontano dal principale concorrente USDC. Abbiamo già detto la nostra questa mattina sul tema. Ora riportiamo quella di Paolo Ardoino, in esclusiva per Criptovaluta.it:
Non sono sorpreso onestamente. Ci sono vari errori nei dati riportati, senza contare che tether ha più di 4B in excess equity che rende lo stablecoin collateralizzato [al, NDR] 104%. Aver dato al nostro principale competitor quel voto, denota veramente poca attenzione ai fatti di quest’anno, quando i 3.3B in uninsured cash che tenevano in SVB li hanno quasi fatti saltare in aria. Tether da rating ‘Weak’ all’analisi di S&P.
Di cosa parla Paolo Ardoino? Della crisi che ha avuto USDC successivamente al collasso di Silicon Valley Bank, dove lo stablecoin teneva oltre 3 miliardi di riserve proprie. Questione che, lo ricorderanno i nostri lettori, ha portato a un depeg importante di USDC poi rientrato dopo l’intervento delle autorità.
Un settore… infuocato
Il settore delle stablecoin – come vi avevamo anticipato in questo numero del nostro Magazine – sarà uno dei più caldi durante il prossimo ciclo. Con i rendimenti del debito sovrano che sono piuttosto alti, i miliardi potenziali di riserve fanno gola a molti, così come sembra che si stiano creando delle opportunità con l’arrivo del MiCA in Europa.
Sono in diversi ad aver già lanciato “alternative” ai token più gettonati. Staremo a vedere se riusciranno ad avvicinarsi allo stradominio di Tether o anche soltanto al secondo posto occupato al momento da USDC: