Bitcoin torna in quota 43.000$ dopo che i mercati hanno apprezzato in modo evidente un Jerome Powell in grande spolvero durante la conferenza stampa che si è tenuta ieri mercoledì 13 dicembre, alle 20:30 ora italiana. C’è aria di fine ciclo restrittivo negli USA, con una buona performance di pressoché tutti i mercati.
Cresce l’oro, crescono i futures sui principali indici azionari degli Stati Uniti, crescono anche diversi indici delle borse asiatiche. Euforia sui mercati che ha portato Bitcoin vicino quota 43.000$. Ma cosa ha detto effettivamente JPow e c’è davvero motivo di rallegrarsi?
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Vi avevamo preannunciato che la decisione sui tassi sarebbe stata scontata e che ad essere importante sarebbero state le parole che Jerome Powell, capo di Fed, avrebbe pronunciato in conferenza stampa. C’è stata la zampata ribassista dei dot plot, il grafico che rappresenta le proiezioni per i tassi dei membri del FOMC – che indicano in media almeno 75 punti base di tagli per il 2024.
Sono tagli importanti ma non decisivi e che inizieranno, ha fatto intendere Powell, anche se non dovesse esserci recessione. Parole molto diverse da quelle che aveva pronunciato il primo dicembre e che hanno contribuito a uno spunto rialzista in modo importante per Bitcoin ma non solo.
Vola l’oro, volano anche le azioni sulle piazze USA e vola più o meno tutto ciò che è prezzato in dollari. Cosa già vista: tassi più bassi in previsione, dollaro più fiacco già da ora.
Il grafico dell’indice DXY mostra immediatamente cosa sia successo ieri da quando ha parlato Powell (l’orario del grafico è UTC).
Vedremo. Bitcoin in realtà ha mostrato una certa forza anche durante una stagione di politiche monetarie restrittive, ovvero lungo tutto il 2023. C’è chi è ormai scettico sul fatto che $BTC possa continuare a seguire una sorta di parallelo con gli asset di rischio e dunque principalmente con le azioni.
La correlazione tra NASDAQ e Bitcoin è ai minimi, come mostra il grafico elaborato in questa circostanza da Kaiko. Per ora l’unica certezza che abbiamo è che la previsione su un taglio dei tassi da parte dei quadri del FOMC (che sono poi i quadri di Fed) è maggiore di quanto si aspettassero i mercati.
Il Dot Plot è un’elaborazione grafica che viene diffusa dal FOMC con cadenza trimestrale ed è uno dei grafici più importanti per i mercati, perché rappresenta le proiezioni di ciascuno dei membri del FOMC per i prossimi mesi in relazione ai tassi.
Tra il dot plot di settembre e quello di dicembre (ieri) è evidente una traslazione delle previsioni verso il basso. Più tagli, più rapidamente, anche se non ai ritmi che ci si aspetterebbe nel caso di recessione.
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