Il Comitato di Basilea, che è interno a BIS, la banca centrale delle banche centrali, ha avanzato una proposta che potrebbe fare la fortuna delle stablecoin, anche se non di tutte. L’idea di fondo è che le crypto stablecoin, a patto che rispettino certi criteri, potrebbero essere trattate dalle banche con copertura del rischio inferiore rispetto a quello che invece è necessario per il trattamento di Bitcoin e crypto classiche.
Si tratterebbe di un passo avanti importanti per questo sotto-comparto del mondo crypto, per quanto il trattamento preferenziale sarà eventualmente accordato soltanto a stablecoin che rispettano criteri piuttosto stringenti, tra i quali la possibilità di essere convertiti in valuta fiat in qualunque momento.
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Il Comitato di Basilea vuole rivedere le regole bancarie per le stablecoin
Il tema è ancora quello delle stablecoin, tema che è tra i più caldi dell’intero comparto crypto, anche perché in diverse parti del mondo sono in via di implementazione regole che potrebbero cambiare, almeno parzialmente, il quadro di questo comparto.
Ora interviene il Comitato di Basilea, che si dice disposto a rivedere la copertura dai rischi imposta alle banche nel caso in cui dovessero detenere delle stablecoin. Il punto, senza scendere troppo nel tecnico, è che in realtà si potrebbe prospettare un profilo di rischio inferiore rispetto a quello previsto per Bitcoin e crypto.
Questo in virtù del fatto che in presenza di adeguate garanzie, le stablecoin sono da considerarsi per l’appunto come meno rischiose. Quel che conterà d’ora in avanti è valutare i criteri che BIS imporrà per separare le stablecoin da considerarsi più sicure da quelle che invece non possono essere considerate come tali.
Redeem ma non solo
Tra i criteri che sono stati abbozzati da BIS ci sono quello del redeem, la possibilità di convertire tali stablecoin in qualunque momento, nonché lo status legale delle società che le gestiscono.
Criteri che per il momento non rendono papabili di miglioramento le stablecoin più utilizzate.Il tema comunque sarà come prevedibile fonte di accese discussioni.
Tra le altre cose soltanto pochi giorni fa S&P Global Ratings ha pubblicato una sorta di classifica di sostenibilità dei diversi progetti oggi utilizzati dagli appassionati crypto in termini di stablecoin.
Qui abbiamo raccolto in esclusiva la risposta di Paolo Ardoino, CEO di Tether, che è stata oggetto di una valutazione tutto fuorché lusinghiera.