La questione tra SEC e Coinbase non finisce qui. Nel corso della scorsa settimana l’agenzia che negli USA si occupa di vigilare sui mercati ha rispedito al mittente la richiesta, da parte dell’exchange, di chiarezza per quanto riguarda le regole che si applicano al mondo crypto. Un niente di fatto che però non sembrerebbe essere piaciuto a Coinbase.
Per bocca di Paul Grewal, dirigente del gruppo, l’exchange ha infatti confermato che farà appello contro la non decisione, in un nuovo capitolo degli scontri in tribunale tra l’agenzia e lo scambio di criptovalute quotato al NASDAQ.
Altro episodio di un realtà in verità assai più complessa. In un altro procedimento legale è infatti SEC a giocare d’attacco, contestando a Coinbase di aver operato come scambio di security, ovvero contratti di investimento che negli USA richiedono registrazione. Una questione che, tra le altre cose, si inserisce in un contesto ben più complicato dovuto all’arrivo presunto degli ETF Bitcoin Spot negli USA, dei quali, in larga parte, sarà proprio Coinbase a essere custode delle detenzioni dei fondi.
Coinbase insiste: vogliamo chiarezza da SEC
La questione riguarda una petizione di diritto americano inoltrata da da Coinbase verso SEC, richiedendo un immediato chiarimento per quanto riguarda le regole che devono applicarsi al mondo crypto. Dopo aver procrastinato per mesi nella risposta, SEC ha confermato che non ritiene che servano altre regole se non quelle che vigono dal 1933-34 e che definiscono, di concerto con l’Howey Test, cosa sia un contratto di investimento e cosa non lo sia.
L’agenzia ha pertanto rigettato la petizione di Coinbase, con l’exchange che tramite Paul Grewal, che per Coinbase è Chief Legal Officer, ha annunciato che contesterà la non decisione dell’agenzia.
Ci saranno dunque altri episodi di una tenzone legale che si protrae da tempo e che vede agenzia e exchange fronteggiarsi anche all’interno di altri procedimenti legali.
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E ora? Cosa succederà?
Qualcuno, a nostro avviso sbagliando, ritiene che questi problemi tra SEC e Coinbase potranno riflettersi sulle chance di approvazione dell’ETF Bitcoin Spot, che in diversi casi (compreso quello di BlackRock) prevede il ricorso a Coinbase proprio come custode.
Chiacchiere da social che valgono meno di zero: in realtà la discussione tra gestori e SEC per questo importante veicolo finanziario che sono relative alla modalità con la quale saranno create le quote del fondo stesso.
SEC continua a insistere su una creazione con versamento di dollari da convertire poi in Bitcoin, mentre i gestori preferirebbero una creazione con versamento diretto di BTC.