In quella che secondo molti è la peggiore delle ipotesi, mancano al massimo 15 giorni alla prima approvazione di un ETF Bitcoin negli Stati Uniti: sarà infatti, come dovrebbe essere ormai noto ai nostri lettori, la scadenza per l’approvazione dell’ETF di ARK+21Shares a dettare i tempi che dovrebbero riguardare tutti o quasi i gestori.
C’è però ancora qualcosa che manca e che potrebbe arrivare a partire dalle prossime ore. Il 26 dicembre, mentre noi italiani ci staremo godendo un ulteriore giorno di festività, mercati e agenzie lavoreranno, così come lavoreranno gli addetti dei gestori. E potrebbe essere appunto già domani il primo giorno utile per le novità che tutti aspettano. Novità che riguardano aspetti tecnici degli ETF, ma necessari affinché si possa procedere con l’approvazione di questi prodotti.
Le questioni ancora in ballo sono due: per qualche gestore sarà necessario rimuovere un determinato riferimento alla creazione delle quote in kind e per tutti gli altri ci sarà l’obbligo di fornire la lista degli AP.
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Siamo agli sgoccioli. L’ETF Bitcoin Spot dovrà essere approvato, almeno per un certo numero di gestori, entro il 10 gennaio. L’iter più probabile sarà il seguente:
Si tratta della modalità di creazione delle quote tramite versamento diretto di Bitcoin. SEC, non dovrebbe essere ormai un mistero per nessuno dei nostri lettori, preferisce che gli AP versino dollari e che sia poi il gestore a occuparsi della conversione. Secondo le voci che arrivano da Washington, SEC pretende la rimozione completa di ogni riferimento alla creazione “in kind”, che è ancora presente come “alternativa” su diverse delle application.
Gli Authorized Participants sono gli intermediari che sono abilitati a interagire con l’ETF per la creazione e per la distruzione di quote. Sono in genere broker e banche – che devono avere un accordo con il gestore – e che sono fondamentali per il funzionamento di ogni ETF quotato sul mercato. Nell’ultimatum di SEC, che ha richiesto aggiornamenti entro il 29 dicembre pena il perdere il primo treno di approvazioni, è un aspetto da risolvere il prima possibile. I gestori hanno con ogni probabilità già siglato accordi con diversi intermediari che faranno da AP.
Con ogni probabilità arriveranno gli aggiornamenti dei gestori che ci tengono particolarmente a fare parte del primo ciclo di approvazioni. Tutti si aspettano, noi compresi, un aggiornamento dell’ETF di iShares / BlackRock, così come di quello di 21Shares+ARK, quello di Fidelity e probabilmente altri.
Siamo ufficialmente nell’ultimo miglio della corsa: chi non riuscirà a fornire quanto richiesto da SEC entro il 29 dicembre (30 e 31 mercati e agenzie governative sono chiuse per il weekend) si vedrà con ogni probabilità accettare il proprio ETF in ritardo. E in una corsa del genere, arrivare secondi è uguale ad arrivare ultimi.
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