Ci sono ottime notizie che arrivano dal Giappone, almeno per le aziende che hanno intenzione di esporsi verso il mondo crypto. È stata infatti proposta dal governo una modifica all’attuale regime, che permetterebbe alle compagnie una gestione più consona della fiscalità relativa alle crypto.
Si passerebbe, secondo le notizie che arrivano da Tokyo, ad un regime che non tasserebbe i gain non ancora realizzati, rendendo così estremamente più conveniente per qualunque tipo di società, commerciale e non, avere in portafoglio Bitcoin o crypto.
Una mossa importante che ricalca anche quanto avvenuto recentemente negli Stati Uniti e che fa parte di un più ampio trend, nel paese del Sol Levante, di apertura al mondo crypto. La proposta dovrà essere validata anche dal parlamento, ma si tratta comunque di una norma di indirizzo del governo, che può contare su una solida maggioranza e che dovrebbe – a meno di clamorosi stravolgimenti – trovare buon gioco anche a livello politico.
Si cambia, anche in Giappone
C’è aria di cambiamento anche in Giappone. Il governo ha dato l’ok su un più ampio piano di revisione delle norme fiscali, che escluderà se approvato il pagamento di gain non realizzati nel mondo crypto per le aziende. Questo secondo quanto è stato riportato da Nikkei.com – fonte certamente affidabile e che parla dell’approvazione da parte del governo di una norma che potrebbe rendere molto più conveniente, per le società, avere Bitcoin e crypto in cassa.
Ma cosa cambia davvero? Al momento le società, al termine dell’anno fiscale, devono realizzare guadagni o perdite che sono la differenza tra il prezzo attuale delle criptovalute e il loro prezzo di acquisto. Questo è – per ovvi motivi – meno conveniente per chi vuole detenere magari sul lungo periodo Bitcoin o crypto.
Tale modalità verrebbe meno, se approvato il piano del governo, per le detenzioni di lungo periodo. I profitti andrebbero a essere tassati soltanto se realizzati – e dunque solo se vendute.
Se ne parlerà già a gennaio nel parlamento giapponese – e per il momento sembra che potrebbe esserci il consenso per una mossa del genere.
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Svolta estremamente positiva
Non solo per le società che vogliono invstire nel settore, ma anche per quelle che vogliono integrare l’utilizzo di criptovalute nei loro servizi.
La situazione però non cambierà per chi avrà detenzioni di breve periodo, e dunque per le società che operano in senso maggiormente speculativo. Si tratta di un enorme regalo all’interno settore da parte di una delle economie più rilevanti su scala globale.
E sarà particolarmente interessante vedere le possibili conseguenze di una decisione di questo tipo in un paese dove il settore della produzione dei videogiochi – tanto per citare un settore affine – è certamente importante.