Aria di sanatoria in Argentina, per quanto riguarda asset non dichiarati in precedenza dai cittadini. Una proposta, quella del neo-presidente Javier Milei, che riguarderà anche le criptovalute. E che esenterà dal pagamento di imposte controvalori inferiori ai 100.000$, almeno secondo quanto è incluso nella proposta.
Si tratta di una sorta di sanatoria che fa parte di un più ampio pacchetto di misure che servirà anche a reperire risorse al fine di tamponare i passivi delle casse pubbliche. Quanto si pagherà per chi avrà somme importanti da registrare? Per chi lo farà subito, solo il 5% per la somma eccedente i 100.000$. Ci saranno poi aumenti delle aliquote dovute, prima al 10% e poi al 15%.
Una tassazione delle criptovalute? Dipende dai punti di vista. Sotto i 100.000$ non si dovrà pagare nulla, con l’aliquota fissata allo 0%. Per tutti gli altri ci sarà da pagare qualcosa, senza che però venga chiesto nulla sull’origine dei fondi.
Cosa c’è negli articoli 140 e 141 della proposta
Una lunga lista di asset che sono considerati come fuori dal territorio argentino e che possono essere immobili, denaro custodito presso banche straniere, azioni, quote e anche… criptovalute e Bitcoin. Si tratta di una regolarizzazione – che in Italia forse chiameremmo sanatoria, che prevede diversi livelli di aliquote e anche un paio di scaglioni, con il primo che non dovrà versare nulla per la regolarizzazione.
Controvalore | Aliquota 1^ Tappa | Aliquota 2^ Tappa | Aliquota 3^ Tappa |
---|---|---|---|
Meno di 100.000$ | 0% | 0% | 0% |
Più di 100.000$ | 5% su eccedente | 10% su eccedente | 15% su eccedente |
Le tre tappe fanno riferimento a diverse scadenze: la prima sarà garantita a chi regolarizzerà il tutto entro il 31 marzo 2024, la seconda a chi regolarizzerà tutto entro il 30 giugno e la terza tappa il 30 settembre. L’esecutivo si riserverà inoltre il potere di proroga su questa operazione fino al prossimo 30 settembre.
- Cosa cambia per i cittadini argentini?
Si tratta di una sanatoria che è parte di un più ampio programma di regolarizzazione degli asset e che riguarderà anche direttamente le criptovalute, che potrebbero inoltre diventare valuta inclusa in contratti, anche d’affitto.
Saranno coinvolte tutte le criptovalute e con qualunque tipo di custodia, che si tratti di chiavi proprie o di depositi presso exchange stranieri.
Seguiremo da vicino la vicenda fino all’eventuale approvazione: non è chiaro che quantità di capitali il nuovo governo ritiene di poter raccogliere con questa normativa e quanto siano effettivamente importanti le criptovalute, che costituiscono forse una voce minore di quelle citate all’interno della proposta.
Per chi dichiarerà ci sarà poi da valutare l’inserimento di questi asset nell’imponibile per le tasse patrimoniali. E a completare la sanatoria saranno al riparo da eventuali azioni civili e penali in seguito a quanto non è stato dichiarato in passato.