Il gruppo è importante, anche se non è nuovo a sparate – non ce ne vogliano – sulle previsioni riguardanti Bitcoin e il suo status di asset finanziario. A parlare è di nuovo Standard Chartered, che andando molto sopra le previsioni degli specialisti di Bloomberg e di Galaxy, parla del potenziale arrivo di 50-100 miliardi negli ETF su Bitcoin già nel primo anno di vita.
Si tratta di somme di enorme importanza – anche rispetto al già importante cap di mercato di Bitcoin – che però almeno a nostro avviso vanno prese con il proverbiale grano salis di romana memoria. E prima di di andare avanti con questo approfondimento, entra nel nostro Canale Telegram per discutere questa o altre notizie.
Una previsione bombastica che però andrà presa con le pinze e anche alla luce di altre considerazioni. E, di più, c’è anche una proiezione sul prezzo che vede Bitcoin a 200.000$ entro…
Gli ETF Bitcoin continuano a tenere banco, e non solo per il tedioso processo di approvazione che purtroppo non ha ancora dato a noi che stiamo seguendo la questione minuto per minuto la possibilità di andare a dormire.
La questione è ancora al centro delle discussioni anche tra banche d’affari e gestori di fondi perché ora la cosa più interessante è cercare di prevedere quanta domanda innescheranno questi prodotti. C’è chi aveva parlato di 20 miliardi, chi di poco meno, e chi, come Standard Chartered, parla invece di 50-100 miliardi nel solo 2024.
Questo ovviamente a patto che questi prodotti vengano approvati con le tempistiche che tutti si aspettano, ovvero entro mercoledì prossimo.
Quando GLD [il primo ETF sull’oro negli USA, NDR] è stato introdotto nel novembre 2024, lo stock totale di oro a disposizione era di circa 2.200 miliardi, da paragonare al cap di Bitcoin attuale di 860 miliardi. Aggiustando gli 88 miliardi raccolti da GLD, questo suggerirebbe un inflow per Bitcoin di 34 miliardi.
Questo il ragionamento di Geoffrey Kendrick, che in realtà non è nuovo a previsioni molto ottimistiche. Previsioni che sono più ottimistiche di così, perché quanto riportato sopra viene considerato dall’analista come il limite minimo. Il range ragionevole, afferma l’analista, è tra i 50 e i 100 miliardi.
Sono in pochi ancora a sottolineare questo fatto, ma una partenza importante per l’ETF su Bitcoin potrebbe fare da veicolo di capitali anche per l’eventuale ETF Ethereum che è ancora in attesa presso SEC. C’è chi, seguendo norme di diversificazione in realtà assai discutibili, finirà per investire una porzione di quanto ha investito negli ETF Bitcoin anche su quelli su Ethereum. E in quel caso, con un mercato ben meno liquido di quello di $BTC, l’effetto potrebbe essere ancora più esplosivo sul prezzo. Di $ETH, si intende.
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