Siamo alla fine del bear market? Chissà. Tuttavia i segnali sono tutti molti importanti, non ultima la soluzione di una crisi importante che teneva sulle spine Core Scientific, una delle più importanti imprese dedicate anche al mining di Bitcoin. Secondo una nota diffusa dall’azienda, la corte che sta seguendo la procedura di bancarotta avrebbe accettato il piano di risanamento, cosa che per l’appunto permetterà all’azienda di uscire dal Chapter 11.
Un buon segnale, per una debacle che era stata tra le più importanti, anche simbolicamente, dell’ultima fase negativa per il mercato di Bitcoin e delle criptovalute.
La questione ha diverse ramificazioni, importanti anche per il mercato – anche in ottica halving – e ti invitiamo a venirne a discutere all’interno del nostro canale Telegram insieme alla nostra redazione e ai nostri affezionati lettori.
Gli anni di ribassi che hanno preceduto il grande recupero di Bitcoin hanno lasciato il segno anche su chi ne mantiene l’infrastruttura. Tra queste Core Scientific, importante società dedicata al mining che ha attraversato una complicata fase di ristrutturazione, dopo essere finita in Chapter 11, la procedura che cerca di salvare il salvabile dalle società prima di dichiararne la bancarotta.
Core Scientific uscirà da questa procedura, dato che il piano di riorganizzazione è stato approvato dalla corte che segue il caso. Ci sarà un passaggio di azioni con susseguente pagamento completo dei debiti maturati.
La conferma di oggi del piano [di risanamento, NDR] è un momento definitorio per la nostra riorganizzazione. Dovremmo uscire dalla procedura alla fine del mese come una compagnia ancora più forte, con un team altamente motivato e che è allineato per il successo.
Questo il commento di Adam Sullivan, CEO del gruppo, che ha poi aggiunto:
Con la domanda per Bitcoin e per il computing di alto livello in ascesa, non vediamo l’ora di poter offrire valore ai nostri azionisti mentre eseguiamo il nostro piano di crescita, riducendo la leva del nostro bilancio e per offrire più efficienza su vasta scala.
Si chiuderà così una procedura iniziata nel dicembre 2022 e che aveva fatto temere il peggio per una delle aziende più importanti del settore.
Seppur in altri comparti, il 2023 è stato anche l’anno di un’altra crisi che sembra che ci siamo lasciati alle spalle, ovvero quella di Digital Currency Group, che con il passaggio del suo trust a ETF chiude un lungo cerchio che aveva tenuto sulle spine molti tra i nostri lettori e più in generale tra gli investitori, con la partita ETF che è ancora più che aperta.
Sarà poi l’anno dell’halving – qui un’analisi del nostro Alex anche in termini di prezzo, questione che interessa in modo diretto proprio i miner.
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