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UE VS CRYPTO

Crypto news: UE ci riprova! Vuole nuovi limiti per exchange e wallet

Ancora schermaglie tra UE e mondo crypto. C'è un accordo preliminare che...

Ci siamo, o meglio, ci risiamo. Il Consiglio e il Parlamento Europeo hanno diffuso una nota congiunta che contiene un importante accordo preliminare. Il tema? Difendere i cittadini dal riciclaggio e dal terrorismo. Come? Imponendo norme draconiane che colpiranno non solo il denaro in quanto tale, ma anche gli operatori cripto.

Si tratta, è il caso di ricordarlo, di un accordo preliminare che dovrà superare tutto il lungo iter che potrebbe trasformarlo in legge attiva in tutta l’Unione. Ma dato che non è la prima volta che si legge di tali trovate, sarà il caso di spendere qualche parola sul contenuto di tale accordo.

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Ancora una stretta sulle crypto: c’è bisogno di…

Sono i vecchi cavalieri dell’Apocalisse, così li chiamava Julian Assange quando, ai tempi, venivano utilizzati per imporre restrizioni alla libertà di inchiesta e di parola. Sono quei temi di gravità tale da fare da base di appoggio per il passaggio di qualunque tipo di legge o di dea. Tra questi, nel comunicato congiunto, finanziamento del terrorismo e riciclaggio di denaro. Ma facciamo un passo indietro.

Consiglio e Parlamento UE avrebbero raggiunto un accordo preliminare per una parte del nuovo complesso di norme contro il riciclaggio. E parte di questo accordo include delle nuove restrizioni al mondo crypto e Bitcoin. O meglio, a quello delle società che operano in questo comparto.

L’accordo preliminare espande la lista di entità obbligate [a seguire le norme AML/CTF]. Le nuove regole copriranno la maggior parte del settore crypto e forzeranno i provider di servizi crypto ad effettuare due diligence sui loro clienti. Questo significa che dovranno verificare fatti e informazioni che li riguardano e riportare attività sospette.

Il comunicato poi continua:

Secondo l’accordo, i CASP [i provider di servizi crypto, NDR] dovranno applicare la due diligence ogni volta che ci saranno transazioni superiori ai 1.000€. E aggiunge misure per mitigare i rischi sui self-hosted wallet.

Self-hosted wallet che altro non sono che i wallet non custodial e che non sono gestiti dall’exchange, ma direttamente dal cliente.

Ci sono poi altre questioni che riguardano il contante – proposto limite a 10.000€ in tutta l’Unione – i casinò, i mercanti d’arte e finanche gli agenti sportivi. Ma non attengono al mondo crypto e non potranno essere oggetto di disamina in questo approfondimento.

Cosa cambia?

Per ora nulla. I testi dovranno essere finalizzati e presentati nelle sedi opportune e seguiranno, eventualmente, il lungo iter di approvazione.

Vedremo se ci sarà opposizione politica a queste nuove norme che colpiranno gli operatori che hanno deciso di operare regolarmente in Europa. Verrebbe da chiedersi il perché, ad esempio, di un limite tanto basso per le transazioni crypto, più basso di quello di tutti gli altri comparti finanziari.

E, speriamo, qualcuno farà queste domande nelle sedi opportune, nonostante durante le ultime audizioni e durante gli ultimi incontri ci sia sembrato di rilevare una cerca concordia per quanto concerne intenti e misure.

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Max
Max
7 mesi fa

Ottimo Artcolo. Bilanciato. Grazie

Alessio Ippolito
Admin
Alessio Ippolito
7 mesi fa
Reply to  Max

Grazie mille 🙂

Ineldi
Ineldi
7 mesi fa

L’ue non si lamenti se nkn ci aono soldi per pagare le tasse … A me le crypto mi sono costate 55k tutto quello che avevo compreso i soldi per le tasse ..si attaccano al cazzo ora se vogliono i soldi delle tasse devono andare da binance e bybit