Secondo JPMorgan le uscite dall’ETF di Grayscale su Bitcoin Spot dovrebbero essere ormai esaurite, o quasi. Il vecchio conto offerto dalla popolare banca d’affari, di circa 3 miliardi di dollari in uscita, è stato ampiamente superato già senza tenere conto di quanto sta avvenendo oggi, giovedì 25 gennaio, sui mercati.
A scrivere però – lo diciamo chiaramente – è un analista con il quale non siamo stati sempre d’accordo e che meriterà, almeno a nostro avviso, un ulteriore approfondimento, del quale potremo discutere anche sul nostro canale Telegram ufficiale, insieme ai nostri lettori e alla nostra redazione.
Lo scarto tra quanto già uscito da GBTC e la stima di JPMorgan sarebbe da ricondurre, dice la banca d’affari, ai capitali che sono poi rientrati in alti ETF più economici. Un discorso che ci appare, come vedremo, un po’ tirato per i capelli e soprattutto senza alcuna conferma, almeno per il momento, nei dati. E c’è anche una mancanza importante nel report offerto dalla grande banca.
JPMorgan: fine dell’emorragia sull’ETF Bitcoin Spot di Grayscale
Se fosse vero, sarebbe un ottimo punto a favore di Bitcoin e del suo prezzo futuro. Di cosa parliamo? Di un report diffuso da JPMorgan che conferma quanto aveva già affermato lo stesso analista qualche giorno fa. La quantità di uscite da Grayscale per prendere profitto dopo il trade dell’anno che ha accoppiato crescita di Bitcoin e scarto tra NAV e quote di Grayscale, è al termine.
La grande banca aveva infatti valutato in 3 miliardi di dollari il monte di capitale che sarebbe uscito appunto, per queste circostanze, dall’ETF.
Siamo già, senza tenere conto di oggi, sopra i 3 miliardi: come fa dunque la banca a ritenere la sua previsione corretta? Semplice: la differenza tra il totale in uscita e la stima sarebbe da imputarsi ad altri fattori, ovvero a chi è uscito dall’ETF di Grayscale, che paga l’1,5% in commissioni, verso altri ETF che pagano sensibilmente meno in commissioni.
Potrebbe essere, per quanto c’è nell’analisi della banca una grave mancanza: c’è stata anche l’uscita di società in liquidazione come FTX, per oltre 1 miliardo, cosa che non può essere considerata a nostro avviso come appartenente né al primo, né al secondo caso.
E sul fatto che i flussi in uscita in eccesso siano poi rientrati, fosse anche soltanto per il caso FTX, nutriamo più di qualche dubbio.
Altre questioni interessanti che nasceranno dagli ETF
JPMorgan afferma anche che l’arrivo degli ETF renderà la price discovery più organizzata e i mercati più profondi, eventi entrambi positivi per chi punta sul prezzo di Bitcoin, che con il tempo potrà dunque fare affidamento su una struttura di mercato più organizzata.
L’arrivo dell’ETF su Covered Call di Grayscale contribuirà inoltre a rendere più sofisticato un mercato che arriva dall’anarchia degli operatori offshore. Su questo saranno però poi gli investitori a parlare e dovremo darci appuntamento a qualche mese per valutare se le cose saranno andate o meno come aveva appunto anticipato JPMorgan.