I classici dati che arrivano ormai ogni lunedì da CoinShares raccontano di un mondo dei prodotti crypto-finanziari che hanno già recuperato dalla settimana precedente, caratterizzata da importanti uscite da Grayscale e $BITO. Secondo i dati diffusi dal gestore, nel corso della settimana che si è appena conclusa sarebbero stati contabilizzati inflow per circa 700 milioni di dollari.
Sospettiamo che qualcuno dei dati sia in ritardo, per quanto però l’analisi numerica sia comunque interessante. GBTC non ha più la verve in uscita della scorsa settimana e soprattutto quella della prima durante la quale è stato possibile uscire dall’ETF. E ora comincia quella che a nostro avviso sarà la fase 2, ovvero la fase dove inizieranno ad aumentare i capitali in ingresso in modo sostanziale e invece diminuiranno quelli in uscita.
Di questa vicenda come di tante altre che riguardano il mondo crypto e Bitcoin potrai parlare direttamente con la nostra redazione sul nostro canale Telegram ufficiale.
Si parla nei dati raccolti da CoinShares soltanto dei prodotti strutturati su Bitcoin e crypto. E dunque principalmente di ETF, tanto negli USA quanto in Europa.
Durante la settimana precedente, l’ultima di gennaio, ci erano state importanti pressioni non solo per quanto riguarda Grayscale, ma anche in parte dai fondi europei. Ora le cose, almeno a guardare appunto i dati diffusi da CoinShares, è radicalmente cambiata.
Nel complesso sono entrati oltre 700 milioni di dollari in questi prodotti, entrate nette che tengono conto anche delle uscite. Numeri importanti, che avranno certamente contribuito al buono stato di forma di Bitcoin e crypto nel complesso a fronte di una situazione economico-finanziaria generale che invece è densa di preoccupazioni, in particolare per gli asset di rischio.
Dopo due settimane dunque di outflow si torna a crescere, avendo recuperano in modo ampio e consistente, secondo appunto la tabella diffusa da CoinShares, rispetto alle due settimane precedenti di outflow.
Non sarà una sorpresa per i nostri lettori: gli USA hanno definitivamente strappato dalle mani dell’Europa lo scettro di mercato principale per i prodotti strutturati che hanno come sottostante Bitcoin o crypto.
Un gap che non potrà mai essere recuperato, data la taglia diversa dei due mercati – e che dovrà essere valutato anche in relazione al prossimo ingresso in questo mercato della piazza di Hong Kong, per la quale fervono preparativi tanto per il lancio di un ETF su Bitcoin spot quanto su Ethereum, sempre con le medesime modalità.
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