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Crypto leggi: in Corea carcere a vita! | Chi sgarra finirà…

Si fanno più dure le regole in Corea per chi sgarra con le crypto.
1 anno fa
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Per le società che si occupano di crypto in Corea del Sud sarà tolleranza zero. Dopo il caos dovuto al caso Terra Luna, progetto che è legato a doppio filo per ovvi motivi a Seul, le nuove leggi sulle crypto introducono pene molto importanti per chi non dovesse seguire quanto prescritto.

Le nuove norme sono diverse e imporranno ai gestori di servizi come gli exchange copertura delle riserve dei clienti per almeno l’80% direttamente in cold storage e imporranno tutta un’altra serie di limitazioni e restrizioni a tutela di chi opera tramite quegli intermediari. Norme pensate per proteggere gli utenti e che saranno appunto accompagnate da pene che mai si erano viste prima, compresa la possibilità di finire in carcere a vita.

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In carcere a vita, per le crypto

Ci penseranno forse due volte i dirigenti degli exchange che operano in Corea del Sud prima di contravvenire a quanto previsto dalle nuove leggi che dalla prossima estate regoleranno il settore crypto e Bitcoin a Seul.

Si parla infatti di norme che partono da 1 anno di carcerazione per i casi meno importanti, che arrivano però, nel caso di arricchimento illecito per poco più di 3 milioni di euro in controvalore, fino al carcere a vita.

È questo il nuovo regime che dovrebbe arrivare a breve a Seul e che a livello mondiale sarà uno dei più duri. Vedremo se sarà poi questo il testo definitivo che normerà complessivamente questo tipo di situazioni in Corea del Sud, dove sia il fallimento di FTX sia quello di Terra Luna (e qualche problema con alcuni exchange locali) hanno fatto da spinta per i legislatori che desideravano imporre norme più restrittive per tutto il comparto.

Basterà per “regolamentare” il settore?

La sensazione, almeno tra i più scettici, è che tali norme avranno però un impatto relativamente ristretto, dato che in molti tra gli operatori “truffaldini” possono semplicemente operare da fuori la Corea del Sud, per quanto siano previste restrizioni all’accesso per i residenti coreani.

Ci sarà da valutare se la cosa sarà più di effetto annuncio, di stance politica oppure se avrà effettivamente delle ripercussioni sull’andamento del mercato crypto e dei suoi operatori in Corea del Sud.

Quel che è certo è che in molti sogneranno pene tanto draconiane anche a altre latitudini, mentre anche negli USA il Tesoro nella persona di Janet Yellen ha recentemente invitato il Congresso a darsi una mossa.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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