Una settimana da urlo per tutto il comparto crypto e in particolare, almeno tra le big cap, Bitcoin. Una settimana che ha visto la pronta creazione di diverse narrative per giustificare questo pump che in forse pochi si aspettavano. Dopotutto, e passatemi il paragone senza che nessuno si offenda, siamo gli stessi che vedevano Zeus dietro gli inspiegabili fulmini e altrettante forze paranormali per qualunque fenomeno non fossimo in grado di spiegare qualche secolo fa.
Contro il pensiero magico, che poco aiuta quando state puntando denari veri su un mercato così volatile, sarà il caso di fare il punto della situazione. Un punto della situazione che sul lato tecnico è stato iniziato da Alex nella sua analisi del sabato su Bitcoin e al quale, con questo approfondimento, cercherò di aggiungere fattori di carattere fondamentale.
È un buon momento per Bitcoin, è un buon momento per le crypto, ma ci sono davvero spiegazioni così lineari su quanto sta avvenendo?
I punti che mi preme analizzare sono cinque – e vi invito anche a discuterli con me direttamente sul canale Telegram ufficiale di Criptovaluta.it. So che lo ripetiamo spesso, ma è un’ottima piazza digitale per conoscere di più di questo mondo, sia sull’aspetto più legato ai mercati, sia per quello più legato al funzionamento di certi protocolli.
La narrativa principale è arrivata ormai anche sui grandi giornali. L’halving è alle porte, come faceva appunto notare l’analisi di Alex Lavarello questa mattina sul sito. E questo dimezzerà letteralmente la quantità di Bitcoin di nuova produzione.
Nel frattempo sembra che gli ETF stiano iniziando a spingere oltre ogni più ragionevole ottimismo. Se la domanda aumenta e l’offerta rallenta… anche uno studente del primo anno di economia non troverà difficoltà nel capire cosa potrebbe e dovrebbe succedere.
L’halving è l’halving: è matematica, non può essere rimandato e effettivamente ridurrà la quantità di Bitcoin di nuova produzione. Sul fatto che gli ETF manterranno questo livello di attrattiva per mesi, ho i miei personalissimi dubbi. L’attenzione ora è massima, si stanno iniziando a muovere capitali importanti e certamente ne arriveranno degli altri. 400 milioni di inflow al giorno però, come si è fatto registrare giovedì, sembra tanto anche per un asset che piace come Bitcoin. Il quadro bullish non è certamente invalidato, ma occhio a chi fa analisi troppo lineari.
Solana ha avuto in settimana uno stop di oltre 5 ore. Piccolo bug, che era stato già scoperto in devnet, nella net di test del protocollo. Prima però che si potesse implementare la patch, il problema si è presentato anche sul network principale.
La questione è divertente sotto diversi aspetti. Nonostante lo stop, Solana ha performato addirittura meglio di Bitcoin. Ha avuto performance migliori di Ethereum e del grosso delle big cap.
Segnale da raccogliere: Solana ha un livello di FOMO tale da poter saltare a piedi pari anche un problema di questo tipo, che non è il primo nella sua breve ma intensa storia.
Ethereum Name Service ha guadagnato oltre il 20% in settimana. È una delle performance migliori degli ultimi 7 giorni ed è arrivata con l’ufficializzazione dell’accordo con uno dei provider più importanti del Web2, GoDaddy.
Dipende solo da questo? Forse no, ma è comunque un segnale di quanto i mercati apprezzino la fusione tra Web2 e il cosiddetto Web3. È un’intersezione interessante che a nostro avviso sta coinvolgendo anche altri progetti, come ICP.
Monero è finito fuori da un importante exchange e il prezzo ne ha risentito nella misura del 30% nel giro di 7 giorni. Chi non è granché attirato da XMR è il simbolo del fallimento di un coin che fa della privacy e dell’essere anti-sistema la sua cifra distintiva.
A mio modestissimo avviso una polemica senza senso. Uscire da un exchange così importante è un problema per tutti. Ci vorrà del tempo per capire se, come e quando Monero continuerà a seguire la sua mission. Di nicchia, ma utile per chi lo… utilizza.
Il quinto punto merita forse una trattazione separata. Tra player istituzionali, attesa per un altro ETF, quello di Ethereum, e discussioni su halving e questioni tecniche che ora trovano spazio anche sulle testate mainstream il segnale è chiaro.
Questo mondo sta cambiando, ora pretendono di parteciparvi anche gli adulti e non è detto che sia un male. Con un’avvertenza: c’è ora gente e ci sono capitali smart. Tenere il punto sarà dura, in particolare se si dovessero verificare altri rialzi importanti.
Sarà un buon banco di prova che separerà chi crede che Bitcoin sia qui per restare e chi lo ha preso come una slot machine per fare tanti soldi, possibilmente subito.
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Bitcoin è qui per rimanere fa ormai parte del sistema finanziario tradizionale, o meglio, il suo mercato perchè che Bitcoin diventi moneta legale non è motivo di interesse principale in questo momento ovviamente secondo il punto di vista ma fino a qui ci ho sempre visto giusto. Se non puoi sconfiggerlo alleati e quindi se le banche vogliono partecipare al banchetto dovranno iniziare a comprare e mettere in cassaforte i Bitcoin oltre che l'oro e questo spingerà ancora i rialzi verso nuovi massimi. Ovviamente sono mie sensazioni ma perchè Bitcoin venga accettato a corso legale si dovranno inventare qualcosa per pagare un costo sulle transazioni, per capirci meglio si dovrà pagare un pizzo ai vari governi dei vari Stati. Baciamo le mani