C’è grande fermento nel mondo di Ethereum. E se per qualcuno non è ancora quello sufficiente, almeno in termini di prezzo, per chi sa leggere tra le righe di segnali ce ne sono tanti, tantissimi, e tutti positivi. Tornano le code in entrata per lo staking, segnale del quale parleremo in modo diffuso in questo nostro approfondimento e che indica che l’interesse per le rendite offerte dalla Proof of Stake di Ethereum sono tornate a ruggire, dopo un periodo di calma relativamente piatta.
Che tipo di code? Ethereum non può accomodare ogni richiesta di messa in staking in tempo reale. E quanto queste superano la capacità massima live, non possono che accodarsi. I numeri sono tornati a essere piuttosto alti da fine gennaio e per febbraio sembra che abbiano tutta l’intenzione di continuare a salire, a fronte di una coda in uscita che è invece piuttosto ridotta.
Un buon segnale per Ethereum in quello che potrebbe essere anche l’anno dell’approvazione dell’ETF Spot negli Stati Uniti, altro potenziale veicolo di interesse e capitali in questo spazio. Questione della quale parleremo anche sul nostro Canale Telegram Ufficiale.
Tornano le code in ingresso nello staking di Ethereum. I numeri sono chiari e sono correttamente rappresentati anche dal grafico che alleghiamo. Nel momento in cui scriviamo si devono aspettare circa 2 giorni prima di poter vedere il proprio staking approvato, segno che di richiesta ce n’è tanta e che ce n’è più di quanta in tempo reale possa gestire la chain.
Che tipo di segnale è? Buono. Se c’è chi vuole mettere Ethereum in staking, questo segnala fiducia nel protocollo, nel suo valore presente e futuro e in genere anche un’esposizione di periodo medio-lungo sul protocollo, per quanto in realtà si possa anche uscire in tempi relativamente brevi.
Un buon segnale, in quello che sarà un anno interessante per Ethereum anche in virtù della possibile approvazione dell’ETF Ethereum Spot, prodotto che ha già visto un importante aggiornamento da 21Shares+ARK e che a nostro avviso potrebbe essere anche dietro questo ritorno in auge dello staking.
ARK stessa infatti ha inserito nel form S-1 la volontà di mettere in staking almeno in parte gli Ethereum che saranno accumulati dall’ETF stesso.
Presto ci saranno altri aggiornamenti sugli ETF Ethereum Spot, che arriveranno dagli altri importanti gestori che stanno cercando di ottenere l’approvazione per questo tipo di prodotti. Gli aggiornamenti, con 21Shares+ARK che ha guidato il nuovo ciclo, non tarderanno a arrivare.
Questo ovviamente a patto che giganti come BlackRock, che nella loro storia si sono visti rigettare soltanto un ETF, continuino per la strada verso l’approvazione degli ETF Ethereum, voglia o non voglia Gary Gensler di SEC.
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