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Ethereum ETF: VanEck e 21Shares aggiornano | Giallo staking

Arrivano due importanti aggiornamenti per gli ETF Ethereum Spot. VanEck controcorrente.
11 mesi fa
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Quando in Italia era la tarda serata di ieri sono arrivati due nuovi aggiornamenti per gli ETF Ethereum. Il più importante di questi è di VanEck, che ha aggiornato il form S-1 pur senza grosse differenze in termini di funzionamento del prodotto in questione.

È un buon segnale per quanto riguarda la possibilità che questi prodotti vengano approvati, per quanto, come vedremo in questa rassegna, siamo ancora lontani dalle fasi decisive che dovrebbero portare SEC all’approvazione definitiva di questi prodotti.

È arrivata poi anche una novità, per quanto minore, da parte di ARK+21Shares, che ha aggiornato l’altro form, il 19b-4, aggiungendo anche qui dettagli tecnici. E anche in questo caso si tratta di un buon passo in avanti potenziale verso l’approvazione di un prodotto che in molti attendono, anche magari non avendone compreso l’importanza.

Ethereum ETF: due novità, segno che si sta andando avanti

Per gli ETF Spot su Ethereum negli Stati Uniti arrivano due importanti novità. VanEck ha infatti inviato un aggiornamento a SEC del form S-1 relativo al suo ETF su Ethereum. Sono cambiate per il momento minuzie e quanto è più interessante è invece rilevare come questo gestore abbia deciso di andare in senso contrario rispetto a 21Shares e anche Franklin Templeton.

Questi ultimi due gestori infatti avevano aggiunto la possibilità per l’ETF di fare staking con gli Ethereum che saranno accumulati dall’ETF stesso. Vediamo di cosa si tratta.

  • Gli ETF accumulano Ethereum

Gli ETF accumulano Ethereum. Con il tempo ne avranno in cassa una quantità importante e vorrebbero renderli fruttiferi, tenendo conto del fatto che Ethereum è in Proof of Stake e dunque si possono bloccare sul protocollo e ricevere indietro dei guadagni.

È una procedura interna al protocollo e pertanto ai gestori farebbe gola in quanto diversa dal prestito a terzi e in quanto potrebbero così offrire un rendimento aggiuntivo ai propri clienti.

  • Il problema grantor trust

L’ETH su Ethereum sarà tecnicamente un grantor trust, una forma di fondo che teoricamente non potrebbe prestare o impiegare il sottostante. E questo è al momento l’ostacolo più importante affinché quanto richiesto da 21Shares e Franklin Templeton venga approvato.

Noi continuiamo a ritenere che ci siamo poche possibilità che gli ETF che hanno aggiunto lo staking vengano approvati così come sono. E sembra essere dello stesso avviso anche VanEck, che nel suo ultimo aggiornamento non ha comunque incluso alcun riferimento allo staking. In altre parole, non sembrerebbe avere alcuna intenzione di fare staking con gli Ethereum eventualmente raccolti dal suo ETF.

La nostra intervista esclusiva a Henry Jim

Del tema abbiamo parlato in settimana anche con Henry Jim di Bloomberg, per un’intervista esclusiva che puoi leggere qui e che ti aiuterà a capire a che punto siamo con gli ETF Ethereum.

Per il resto, continueremo a seguire questo importante step per Ethereum anche in termini di valore, sul nostro Canale Telegram ufficiale. Entra per ricevere notizie in anteprima sul mondo crypto e Bitcoin e anche per interagire con la nostra redazione e i nostri lettori.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Vedi Commenti

  • Se non erro ETF staking su ETH sul mercato europeo invece sono già disponibili.

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    • Sì, ma gli ETN europei hanno regole molto più "lasse".

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