Il mese di Febbraio si sta mostrando molto positivo per Ethereum, che prosegue nella sua crescita e da inizio anno sta performando anche meglio di Bitcoin. Attualmente, ETH/USD quota 3080$ ed è su un zona di resistenza di lungo periodo, il cui breakout aprirebbe le porte ad un’ulteriore salita.
La crescita di Ethereum è guidata da fattori interni, che si possono individuare e analizzare attraverso i dati on-chain, utilizzando alcune metriche specifiche, in particolare quelle fornite da Glassnode, di cui abbiamo prodotto una guida al loro utilizzo.
Se osserviamo la metrica relativa a “Ethereum: Number of New Addresses“, si nota come, nell’ultimo anno, il numero dei nuovi indirizzi abbia mostrato un trend di crescita costante. Si nota altresì un incremento tra fine Novembre e inizio Dicembre, periodo in cui il prezzo ha iniziato ad accelerare al rialzo.
Questo dato, relativo alla crescita dei New Addresses non è sempre scontato. Per dimostrarlo, riportiamo una comparativa tra l’andamento dei New Addresses di Ethereum (linea verde) e quella di Bitcoin (linea blu). È possibile notare come gli indirizzi relativi a Bitcoin siano in diminuzione da Settembre, indicando che la discesa non è imputabile all’avvio degli ETF, ma questo approfondimento non è il tema dell’analisi di oggi.
Un dato degno di nota è relativo alla supply circolante di Ethereum, che ha raggiunto un nuovo minimo dalla data del “The Merge” del 15 Settembre 2022. Tramite la metrica, “Ethereum: Circulating Supply [ETH]” si vede come l’offerta circolante sia scesa sotto i 120 Milioni di ETH al momento di questa stesura.
Allo stesso tempo, continua ad aumentare il dato relativo al “burn rate” di Ethereum, ovvero il numero di ETH bruciati che vengono tolti dalla sua supply. In allegato, riportiamo l’elaborazione di Glassnode della “Ethereum: Value of Supply Burned [USD]” in cui con la linea rossa è evidenziato il controvalore totale in dollari degli ETH bruciati.
Nella parte inferiore del grafico, con l’istogramma in blu, è riportato il “Daily Value Burned”, ovvero il controvalore di ETH bruciati ogni giorno. Alla data del 22 Febbraio, sono stati bruciati ETH per un controvalore giornaliero in dollari pari a 30 milioni.
Per una panoramica più dettagliata, vi riportiamo l’andamento da inizio anno, sempre della metrica “Ethereum Value of Supply Burned” con l’aggiunta della “Minted supply” linea arancione.
Osservando l’andamento del Daily Value Burned, si può notare che non è correlato direttamente al prezzo, infatti a fronte di una sua crescita non è automatica la crescita degli ETH bruciati. Questo valore è collegato alla attività della rete e al numero di transazioni che avvengono sulla blockchain di Ethereum.
Questo dato lo possiamo monitorare tramite la metrica “Ethereum: Number of Transactions” che misura il numero totale di transazioni eseguite sulla rete Ethereum in un determinato periodo. Nel grafico allegato, riportiamo questa metrica (linea gialla) insieme al precedente grafico di Ethereum: Value of Supply Burned [USD], dove lasciamo l’istogramma che rappresenta il valore degli ETH bruciati giornalmente.
La politica del “burn” di Ethereum introdotta con l’aggiornamento EIP-1559 noto come London, brucia una parte delle fee di transazione invece di assegnarle totalmente ai validatori, figure introdotte con il passaggio alla PoS (Proof of Stake). Questo meccanismo sta rendendo Ethereum deflattivo, caratteristica che può avere un impatto positivo sul prezzo di Ethereum nel lungo termine, riducendo l’offerta circolante e potenzialmente aumentando la domanda.
Questo processo, può essere stimato nella sua evoluzione nel corso del tempo attraverso l’uso della metrica di Glassnode, “ETH: Estimated Annual Issuance and Burn Rate”. Tramite questo studio si stima il tasso annuale di emissione e burning di ETH, prendendo in considerazione il tasso corrente di queste attività e lo proietta su un periodo di un anno.
Ciò ci fornisce un’idea di come potrebbe evolversi l’offerta di Ethereum nel tempo, tenendo conto sia delle nuove emissioni sia della quantità di ETH che viene rimossa attraverso il burning. Se il tasso di burning supera il tasso di emissione, Ethereum diventa deflattivo, il che potrebbe contribuire ad aumentarne il valore nel tempo a causa della diminuzione dell’offerta.
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Buongiorno, Devo dire che la leggo sempre con interesse, anche oggi dati molto interessanti. Il burning sta iniziando a dare i suoi frutti, se ci sarà un loro incremento ancor meglio.
Su Ethereum mi accodo anche alla vostra analisi di ieri, dal punto di vista del trading, schemi e statistiche utili per un quadro di lungo.
In mezzo a tanta fuffa e a commentatori del so tutto io e la sparo più grossa, fate sempre articoli attuali, anche difficili ma scomponendo le cose in modo comprensibile.
Grazie Carlo ^_^
Grazie, come Criptovaluta.it cerchiamo sempre di essere precisi e chiari anche sulle tematiche più complesse come può essere l'analisi on-chain.