Bitcoin e crypto non sono soltanto più affari da exchange. Tra ETF e azioni di società ormai strettamente correlate a Bitcoin, l’impatto di questo asset è enorme anche su altre piazze. E oggi ci occuperemo proprio di questo, ovvero di analizzare quanto sta accadendo a Coinbase, l’unico exchange quotato in borsa, i miner più rappresentativi e anche MicroStrategy, che ha in cassa 193.000 Bitcoin e che trada ormai da tempo in parallelo con BTC.
La domanda, alla quale ci fornirete voi risposta dati alla mano, è la seguente: ci sono asset correlati a Bitcoin che stanno battendo BTC (e crypto, nel caso degli exchange)? Quanto è forte questa correlazione?
Con Bitcoin che si riavvicina ai massimi di sempre e diverse crypto che sembrano ormai essere in bull run, è il momento giusto per questo tipo di considerazioni, mentre il mercato ha comunque recuperato il breve crash di ieri, legato anche a motivi tecnologici e di una delle aziende sopracitate.
Onda lunga Bitcoin: c’è chi fa meglio del re del mercato
Il riferimento che abbiamo preso è quello dell’11 gennaio, che è stato il giorno di inizio degli scambi sugli ETF Bitcoin Spot e che ha fatto entrare BTC in una sorta di nuova era, principalmente sotto il suo profilo di asset finanziario. Da allora Bitcoin, dati TradingView, ha fatto registrare un aumento di valore del 35,93% ed è stato tra i peggiori del comparto ad esso collegato.
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Il grafico che riportiamo d’altronde parla chiaro: a offrire le migliori performance è stata MicroStrategy, azienda di Michael Saylor che nel tempo ha acquistato 193.000 Bitcoin e che è ormai una sorta di BTC a leva. Quasi il doppio dei gain rispetto a Bitcoin in versione diretta, per quanto la leva effettiva della posizione di MSTR sia di molto inferiore.
Bene anche Coinbase, che nonostante il problema di ieri è ai suoi massimi storici e che porta a casa una performance leggermente maggiore di BTC per due ordini di motivi. Il primo è legato ai dati trimestrali migliori delle aspettative. Il secondo invece al fatto di essere stata scelta pressoché da tutti gli ETF sia come custode che come broker primario.
Ok anche Marathon, in linea perfetta con l’andamento di Bitcoin, segno che le preoccupazioni per l’halving sembrano essere ridotte almeno sulle piazze finanziarie più importanti. L’halving, lo ricordiamo ai nostri lettori, dimezzerà le ricompense per i miner stessi, tra circa 50 giorni.
MSTR il re del comparto Bitcoin?
Per ora sembrerebbe essere così: l’azienda di Michael Saylor continua a cavalcare l’onda di un Bitcoin molto forte e di una scommessa che per ora ha quasi raddoppiato il suo capitale investito in Bitcoin.
Vedremo, in caso di correzione, se ci sarà un movimento accentuato e moltiplicato rispetto a quello di Bitcoin anche in presenza di eventuali brutte notizie. Per ora comunque chi si è esposto verso Bitcoin, a prescindere dal veicolo finanziario, può ritenersi più che soddisfatto.
L’azienda di Saylor potrebbe entrare a far parte dello S&P500 e se così fosse la quasi totalità dei portafogli avrebbe Bitcoin al suo interno. E’ un segnale che qualcosa sta realmente cambiando a livello di cripto asset e siamo appena all’inizio.
C’era un problema, fu esclusa da SPX600 per non ricordo quale motivo, quindi la vedo dura che entri in SPX500