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Scambiare Bitcoin con Ethereum? La soluzione di Internet Computer Protocol

La soluzione di ICP, senza exchange centralizzati, per scambiare Ethereum contro Bitcoin.
9 mesi fa
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Scambiare Bitcoin per Ethereum e viceversa è relativamente semplice oggi, con decine di exchange che offrono questa coppia. Tuttavia, per chi vuole farlo in modo decentralizzato, le cose si complicano. Le due chain non sono compatibili e non si può procedere dunque allo scambio diretto come faremmo tra due token del mondo Ethereum, Solana o comunque emessi secondo gli standard di cui sopra.

Di soluzioni per ovviare a questo problema ne sono state offerte diverse, alcune anche piuttosto popolari tra i trader. Tuttavia non sempre abbiamo idea di quanto possano essere pericolose e di quello che avviene dietro le quinte.

Tenendo conto di quelli che sono problemi esistenti e importanti, Internet Computer ha proposto una nuova soluzione. Utilizza ckBTC e ckETHdei quali ti abbiamo parlato anche qui – una versione sintetica di Bitcoin e Ethereum che però può interagire direttamente con le rispettive chain. L’obiettivo? Quello di offrire scambi il più possibile decentralizzati, eliminando però quelli che sono i problemi tipici di bridge e asset sintetici.

Da Bitcoin a Ethereum e ritorno: le diverse alternative

C’è chi non ha assolutamente intenzione di tornare in fiat, e quindi in euro e dollari, e preferirebbe scambiare direttamente Bitcoin in Ethereum. Di soluzioni, come abbiamo visto già nell’introduzione, ce ne sono diverse. Ognuna di queste presenta però pro e contro e non è – almeno ad avviso di chi vi scrive – adatta a tutti.

La possibilità di fare scambi BTC <-> ETH senza CEX

Gli exchange centralizzati funzionano bene. Tutti o quasi listano la coppia BTC/ETH e offrono scambi rapidi e relativamente a basso costo. Tuttavia rimane il problema – non da poco per gli appassionati della decentralizzazione offerta dalle crypto – della custodia (che dobbiamo affidare a terzi) e dei problemi eventuali che si possono avere nell’operare tramite uno scambio centralizzato. Non va dimenticata neanche la tutela della nostra privacy. Oggi tutti i principali exchange impongono procedure per l’identificazione rigorose che ci rendono visibili a tutti, anche a eventuali hacker. Si può fare dunque in modo decentralizzato? Sì, anche se le soluzioni di vecchia generazione presentano comunque altri problemi.

  • Bridge e asset sintetici

I mercati decentralizzati sono sempre alla ricerca di soluzioni e per lo scambio tra Bitcoin e Ethereum la cosa si è risolta nel modo più semplice, più centralizzato e più rischioso, sotto alcuni aspetti, possibile.

WBTC è una delle versioni sintetiche di Bitcoin, un token crypto che su rete Ethereum può essere scambiato contro qualunque altro tipo di asset. Ce ne sono poi altri anche su chain alternative, che presentano grossomodo la stessa struttura.

Ci sono due ordini di problemi: il primo è che dobbiamo fidarci di chi gestisce il token sintetico – e della sua capacità di detenere riserve 1:1 e di scambiarle sempre. E in più abbiamo anche il problema piuttosto ricorrente degli hack ai bridge e strutture informatiche simili. Anche qui, siamo lontani dall’ottimale, cosa che ha lasciato uno spazio importante per la soluzione offerta da ICP e della quale ti parleremo tra poco, made in ICP.

ckBTC e ckETH per fare scambi quasi nativi

La soluzione offerta da ICP prevede sempre due asset sintetici, ovvero ckBTC e ckETH, che sono versioni di token secondo gli standard della chain di cui sopra, che però hanno un modo piuttosto particolare di funzionare.

Non c’è un intermediario centralizzato a garantirne la convertibilità. I canister, gli smart contract su ICP, sono infatti in grado di interagire direttamente sia con la blockchain di Bitcoin, sia invece con quella di Ethereum. Tali smart canister possono operare sulla chain in modo nativo, permettendoci così di portare i nostri asset, sinteticamente ma in modo decentralizzato, all’interno dell’infrastruttura di ICP, per poi uscirne quando ne sentiremo il bisogno, in maniera altrettanto decentralizzata.

  • Gli step

Farlo è piuttosto semplice. Inviamo i nostri Ethereum allo smart contract designato da ICP su rete ETH. Tramite questi Ethereum inviati verranno forgiati dei ckETH che verranno trasferiti su rete ICP. Quando vorremo poi tornare su rete ETH, ci basterà seguire la procedura inversa, per riaverli in versione nativa su rete Ethereum.

Allo stesso identico modo potremo effettuare la procedura con Bitcoin. E lo scambio può avvenire sui dex che operano su ICP senza dover compromettere la centralizzazione nella procedura di creazione di asset sintetici. E potremo inoltre farlo con i costi bassi di fee che questa rete garantisce, così come in tempi certamente più rapidi almeno rispetto all’ambiente Ethereum.

  • I vantaggi

Rispetto alle soluzioni classiche, CEX, con bridge e custodial, i vantaggi offerti dalla soluzione di ICP sono diversi: decentralizzati, trustless, bridge-less e cross-chain.

DECENTRALIZZAZIONE: non dovremo fidarci di chi si offre di cambiare i token sintetici in Bitcoin o Ethereum. I canister possono interagire direttamente con le relative chain di appartenenza, senza intermediari che potrebbero sottrarre valore o peggio fallire.

SOLUZIONE NON-CUSTODIAL: utilizzando le soluzioni di ICP per scambiare BTC per ETH saremo sempre in possesso dei nostri asset, in forma di ckBTC e ckETH. Sarà infatti uno smart contract (canister) a occuparsi della conversione, senza intervento di terzi.

COSTI: ICP ad oggi offre tra i costi più bassi di transazione. Spostare istantaneamente ckBTC e ckETH costa millesimi di centesimi, una quantità di denaro completamente ininfluente per le nostre risorse. Ricordiamo che nell’ecosistema ICP le gas fee non sono a carico degli utenti, ma dei developers, grazie a quello che viene chiamato Reverse Gas Model.

VELOCITÀ: finalità a 1 secondo, cosa che possono offrire pochissimi protocolli e praticamente nessuno che offra comunque l’infrastruttura di ICP e un parco Dapps così strutturato.

USER-FRIENDLY: i DEX presenti su ICP hanno un’interfaccia intuitiva e un’esperienza utente complessivamente di livello, vedi ad esempio quanto viene proposto da Helix Markets. Con ICPSWap abbiamo anche la possibilità di cambiare BTC per ckBTC da un’interfaccia web accessibile anche a chi non ha conoscenze tecniche specifiche. Con Sonic invece abbiamo una Dapp lineare e intuitiva per scambiare ckBTC per ckETH, in entrambi i versi.

ECOSISTEMA DeFi: su ICP si trova già un ecosistema DeFi completo dove poter interagire con i propri ck tokens in attività come trade, stake e partecipazione a liquidity pool. Possiamo sfruttare ckBTC e ckETH lungo tutto l’ecosistema dei DEX su ICP.

Per operare e saperne di più

Gli amanti, i curiosi e gli esperti di ICP possono vantare anche di una community italiana, ICP Hub Italia, che segue le evoluzioni del protocollo e che accoglie i nuovi arrivati nell’ecosistema. È disponibile un canale Telegram, ideale per chi ne vuole saperne di più su ICP, su questa tecnologia e su quanto ha da offrire, come appunto gli swap cross-chain tra BTC/ETH e come fare.

Per quanto riguarda l’operatività, ICP oggi offre già diversi DEX che possiamo utilizzare per scambiare ckBTC contro ckETH: Sonic, ICPSwap e Helix Markets offrono la migliore profondità di mercato e interfaccia ed è da qui che si deve partire se vogliamo swappare BTC e ETH a costi bassi e con transazioni rapide. Puoi accedere a questi ecosistemi DEX qui e buono swap!

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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