L’ETF Bitcoin nei fondi pensioni statali USA? Il cammino è ancora lungo, ma secondo quanto riporta Bitcoin Magazine, in Arizona si sono già fatti molti passi in avanti. Oggetto della discussione è una proposta presentata al Senato, che riguarda due diversi fondi pensione.
Si tratta di ASRS – l’Arizona State Retirement System – e PSPRS – il Public Safety Personnel Retirement System – che dovrebbero, secondo quanto presentato in Senato, valutare la fattibilità di una potenziale allocazione di una parte ridotta del portafoglio proprio negli ETF Bitcoin Spot quotati negli USA. Per quanto parliamo di fondi di dimensioni relativamente ridotte, si tratterebbe comunque di un’ottima notizia almeno a chi guarda a Bitcoin nell’attesa che ottenga ulteriore legittimazione a livello finanziario.
Una buona notizia che però non è ancora nulla di definitivo e che cercheremo di approfondire anche per capire che tipo di possibilità ci sono che l’apertura a questi prodotti avvenga.
Per inserirli in due diversi fondi pensione che sono gestiti a livello statale. È questo quanto si legge nel documento che è stato condiviso da Bitcoin Magazine e che recita:
Considerare le implicazioni dell’inclusione degli ETF su asset digitali nei loro portafogli di investimento;
E poi:
Monitorare da vicino gli sviluppi negli ETF su asset digitali e considerare le implicazioni dell’inserimento di questi asset nei portafogli di investimento dopo essersi consultati con società che hanno ricevuto l’approvazione da parte di SEC all’offerta di questi prodotti;
E in ultimo:
Inviare un report completo sulla fattibilità, sui rischi e sui potenziali benefici del dirigere una porzione dei fondi pensione statali verso gli ETF sugli asset digitali, compresa una lista di opzioni e raccomandazioni su come lo stato potrebbe investire in modo sicuro nel comparto degli asset digitali alla Tesoreria dello Stato, al Presidente del Senato e alla Camera tre mesi prima dell’inizio della 57esima legislatura.
Si tratta dunque non di un invito a investire, ma di maggiori informazioni. Un segnale comunque buono e che mostra interesse da parte di un’autorità statale, per quanto prima della produzione di tale report difficilmente potremo saperne di più.
Il testo ha già passato la terza lettura in senato con una maggioranza, risicata ma comunque sufficiente e ora si troverà a essere considerata per la seconda volta dalla Camera.
Le tempistiche per ora non sono chiare, e vedremo come evolverà questa ennesima… situazione che Bitcoin sembrerebbe aver creato dal nulla, anche grazie all’arrivo degli ETF.
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