Sì, numeri alla mano Bitcoin ha superato la capitalizzazione di mercato dell’argento. Un traguardo in larga parte simbolico e che racconta però in termini comprensibili forse anche a chi è lontano da questo mondo cosa sta accadendo e quale grande mole di interesse stia raccogliendo tutto il comparto.
Questo al netto di tutte le considerazioni che si possono fare sulla capitalizzazione di mercato, numero usato e abusato più dai giornalisti che da chi fa conti seri su quanto avviene sui mercati. Comunque sì, Bitcoin vale, tecnicamente, più dell’argento e questo potrebbe essere un ulteriore passo di avvicinamento verso il vertice, quello occupato dall’oro, per ora lontano dall’essere insidiato.
Vertice che è anche una delle fantasie più ricorrenti, in particolare per quelli della prima ora, degli appassionati di $BTC e del suo lato più finanziario. I numeri sono importanti, anche se lo saranno di più, almeno a nostro avviso, quando saranno messi nel giusto contesto, cosa che proveremo a fare nel corso di questo approfondimento.
La capitalizzazione di mercato è un numero che si ricava dal prezzo attuale di un asset moltiplicato per la quantità esistente. In altre parole altro non è che un numero che si ricava, facendo l’esempio di Bitcoin, calcolando il numero di Bitcoin emessi fino a ora per il prezzo attuale.
Un numero che dovrebbe restituirci, in comparazione, l’importanza per gli investitori di un certo asset rispetto a un altro. Bene, nel caso dell’argento il numero, almeno secondo la fonte utilizzata dai più, si ricaverebbe dalla quantità di argento esistente “fuori dalle miniere” e dunque già in circolazione per il suo prezzo.
ASSET | MARKET CAP |
---|---|
Oro | 14.686 miliardi di dollari |
Microsoft | 2.999 miliardi di dollari |
Apple | 2.678 miliardi di dollari |
Nvidia | 2.197 miliardi di dollari |
Saudi Aramco | 2.058 miliardi di dollari |
Amazon | 1.790 miliardi di dollari |
Alphabet | 1.723 miliardi di dollari |
Bitcoin | 1.420 miliardi di dollari |
Argento | 1.386 miliardi di dollari |
C’è qualche considerazione aggiuntiva però da fare, nonostante il risultato sia comunque notevole.
È un dato interessante ma poco più. Conta anche altro nel valutare un determinato asset come, ad esempio, riserva di valore.
È una tesi che chi vi scrive, in particolare per le commodities, ritiene ai limiti dell’allucinazione. L’argento si può usare industrialmente, in gioielleria, per l’oggettistica, e quindi avrebbe un determinato valore intrinseco scisso da quello finanziario. Bitcoin no.
Discorso che fila fino a quando ci si chiede, facendo l’esempio dell’oro, se il prezzo sia dettato dall’utilizzo industriale oppure dall’utilizzo come riserva di valore. Puoi venire a discutere questo aspetto anche sul nostro Canale Telegram, in quanto chi vi scrive sa bene di avere una tesi minoritaria, pur essendo però disposto a sostenerla ovunque.
Il prossimo assalto sarà a Alphabet, per i quali però mancano ancora 300 miliardi di dollari di capitalizzazione.
Cosa che, per chi ha studiato con noi il significato del marketcap, non vuol dire necessariamente che servano 300 miliardi in ingresso. Ci si potrà arrivare? Sì, basterà superare gli 88.000$, a patto che il prezzo delle azioni di Alphabet Google rimangano ferme.
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