La Thailandia torna sui suoi passi. SEC, omonima dell’agenzia statunitense e che ha le stesse attribuzioni a Bangkok, ha infatti aperto la porta alla possibilità di investire in ETF con sottostante in crypto. È per il momento un’apertura parziale, dato che non tutti gli investitori e in particolare i retail potranno investire in questo tipo di prodotti.
L’apertura sarebbe appunto alla possibilità che investano in questo tipo di prodotti individui con un patrimonio personale importante oppure per i grandi gestori. Questo secondo quanto è stato affermato pubblicamente da Pornanong Budsaratragoon, segretario generale dell’agenzia che si occupa di vigilare sui mercati thailandesi.
Un passo avanti che più per i capitali che potrebbe portare sul mondo degli ETF è importante perché arriva dopo che soltanto un paio di mesi fa SEC aveva escluso categoricamente un’apertura di questo tipo. Segno che i tempi stanno cambiando oppure che in realtà le pressioni sono state importanti?
Anche la Thailandia sembrerebbe essere tornata sui suoi passi. SEC, l’agenzia governativa locale che si occupa di vigilare sui mercati e che ha anche potere di approvare o meno certi prodotti e certi investimenti, ha infatti aperto alla possibilità di investire in ETF Bitcoin.
Non sarà però un’apertura a tutti: per ora potranno investire in questo tipo di prodotti soltanto fondi hedge e gestioni private in grado di sopportare certi tipi di rischi e, aggiungiamo, all’orizzonte non sembra esserci alcuna possibilità che questi prodotti possano essere proposti anche ai piccoli investitori retail.
Le società di gestione di capitali hanno chiesto a SEC autorizzazione per l’esposizione verso gli asset digitali, in particolare Bitcoin e gli ETF Bitcoin, ma abbiamo bisogno di considerare con cura l’intera vicenda.
Pornanong Budsaratragoon, segretario di SEC Thailandia
Un linguaggio dunque attendista, che però non cambia il fatto che almeno per gli investitori di una certa rilevanza e con certi capitali questi prodotti potranno essere acquistati anche in Thailandia, nel pieno rispetto della legge.
Tutto questo mentre Bitcoin continua a vivere un momento di grande prestanza sia in termini di prezzo, sia in termini di interesse che sta riscuotendo presso la stampa mainstream e anche tra investitori che tradizionalmente erano sempre rimasti lontani dal comparto.
È una notizia importante per quanto riguarda il segnale che lancia in termini di sentiment. Inutile però per il momento aspettarsi grandi flussi che arriveranno dalla Thailandia verso gli ETF.
L’apertura in futuro non potrà che riguardare anche altri asset digitali, in particolare quelli che riusciranno a trovare la strada di un ETF quotato negli Stati Uniti.
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Vedi Commenti
il fatto che non sia destinato ai retail non fa assolutamente alcuna differenza. abito a bangkok da parecchi anni e qua tutti utilizzano binance e bitkub (exchange locale) senza alcun problema, ergo non c'è alcun motivo per i retail di avere accesso agli etf
Grazie per la testimonianza
ciao francesco,
vorrei venire a stare un 3 mesi in thailandia qualche locale o qualche cambio locale lo accetta?? ti saluto grazie