Quando in Italia era la tarda serata di ieri, è stata inviata a Gary Gensler una lettera piuttosto inusuale. È firmata da due senatori degli Stati Uniti d’America e parla sia degli ETF Bitcoin, sia di altri eventuali ETF (il riferimento è a quelli su Ethereum, anche se non vi è menzione diretta) sulle crypto.
Una lettera inusuale, perché almeno a nostro avviso – e ad avviso dei principali specialisti della materia – non sembrerebbe essere farina del sacco dei due senatori. In breve: ci sono riferimenti a questioni tecniche che difficilmente dei senatori USA avrebbero possibilità di maneggiare con tanta sicurezza.
Sì, è il nuovo capitolo degli attacchi di natura politica al mondo delle crypto – e nello specifico alla possibilità che gli investitori americani possano avere accesso a questi prodotti anche tramite ETF quotati nelle borse regolamentate. Una questione che abbiamo già discusso nel nostro Canale Telegram e che data la rilevanza merita certamente un ulteriore approfondimento.
Gli ETF Bitcoin stanno avendo successo. Qualcuno però non sembra averla presa bene. Due senatori degli Stati Uniti d’America hanno inviato una lettera a Gary Gensler, che come è noto guida SEC, contestando alcune presunte irregolarità sull’offerta degli ETF appunto su BTC. Non è questa però la parte più interessante della lettera.
C’è infatti un attacco frontale a quello che potrebbe accadere nelle prossime settimane: la possibilità di approvare un ETF anche su Ethereum. Fin qui nulla di strano: è noto infatti che almeno per una parte della politica USA le criptovalute vanno contrastate a ogni possibile livello.
E allora? Perché discutere della lettera? Perché in realtà le motivazioni incluse nella lettera sembrerebbero essere un tantino al di sopra della conoscenza dei mercati che si può presupporre da dei senatori che – verosimilmente – si occupano di altro.
Di più: in realtà vengono inserite le stesse motivazioni che SEC ha utilizzato in passato per negare l’approvazione degli ETF Bitcoin e che probabilmente verranno utilizzate per cercare di non approvare quelli su Ethereum.
Non crediamo che altre criptovalute abbiamo gli stessi volumi di trading o l’integrità necessaria a supporto degli ETP. E non crediamo che i mercati futures delle altre criptovalute mostrino la stretta correlazione con i mercati spot, che permetterebbero una sorveglianza degli stessi mercati significativa e in grado di contrastare gli operatori fraudolenti.
Serve del contesto per capire cosa è stato scritto. I Senatori in questione, Jack Reed e Laphonza Butler, chiedono a SEC di non utilizzare gli ETF su Bitcoin come precedente per approvare ETF su altre crypto.
Si parla chiaramente di Ethereum, dato che almeno per il momento non esistono altre richieste di approvazione.
La prima richiesta è di non utilizzare quanto accaduto agli ETF Bitcoin come precedente per ulteriori approvazioni. La questione è contorta, ma merita approfondimento: gli ETF Bitcoin sono stati approvati dopo che le corti USA hanno costretto a farlo, dato che esiste una correlazione importante tra andamento dei mercati futures (in particolare quelli del CME di Chicago, borsa più che regolamentata) e mercati spot, ovvero quelli dove si acquistano e vendono direttamente Bitcoin.
Il tema della correlazione tra questi due mercati è stato decisivo per arrivare all’approvazione degli ETF Bitcoin. Ed è su questo punto che SEC proverà a fare le barricate. E fin qui niente di nuovo, dato che qualche giorno fa c’è stato un incontro tra Coinbase e SEC stessa proprio per discutere di questo tema.
Ciò che è curioso è che facciano proprio il tema due senatori che, verosimilmente, non hanno conoscenze così approfondite dei mercati.
E da qui la teoria che è certamente nostra e che sembra essere condivisa anche da specialisti del mondo ETF.
Il sospetto, a nostro avviso fondato, è che in realtà i due senatori siano stati imbeccati da altri. E nello specifico da qualcuno di SEC, data la perfetta concordanza degli argomenti utilizzati dai senatori stessi e da SEC. Possiamo averne la certezza? Certamente no. Di indizi però, e li abbiamo mostrati sopra, ce ne sono diversi.
È arrivata già la risposta piccata di Paul Grewal di Coinbase, che ha ovviamente interesse nel vedere gli ETF Ethereum approvati.
Mercato più liquido di quasi tutte le azioni USA (tranne un paio), alta correlazione tra futures e spot (anzi, più elevata che per Bitcoin in alcuni contesti) e perfetta correlazione dei prezzi tra diversi exchange.
In soldoni, tutto quello che serve per avere un mercato ben regolamentato e che possa fare da base per un ETF.
Il mistero, ammesso che ce ne sia uno, si infittisce. Che tipo di convergenze ci sono tra una certa politica USA e SEC?
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