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USA: senatrice anti-crypto sfidata alle elezioni | Avvocato pro Ripple tenta il colpaccio

La senatrice anti crypto Elizabeth Warren sfidata in casa. Cosa cambia ora?
10 mesi fa
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Le prossime elezioni negli Stati Uniti saranno importanti per il mondo crypto, perché saranno anche una sorta di resa dei conti tra sostenitori di questo comparto e i suoi più acerrimi nemici. Una delle battaglie più cariche di significati andrà in scena in Massachusetts, dove la Giovanna D’Arco anti-crypto, Elizabeth Warren, vedrà il suo seggio insidiato da una vecchia conoscenza del mondo crypto, l’avvocato John Deaton.

Avvocato che i sostenitori di $XRP ricorderanno per le sue posizioni fortemente pro-Ripple all’interno della causa contro SEC e che però andrà a giocarsela in un seggio storicamente blindato per i democratici e nel quale Warren ha costruito un’invidiabile e una apparentemente inattaccabile carriera politica.

Non per John Deaton però, che dice di non ritenere in alcun modo la corsa persa in partenza e di puntare a ottenere un milione in finanziamenti, dopo aver investito 500.000$ di capitale proprio nella corsa elettorale.

Sarà il Massachusetts il primo teatro dello scontro tra pro-crypto e anti-crypto

Elizabeth Warren dovremmo ormai conoscerla tutti. Senatrice democratica di lungo corso, che negli ultimi anni è stata la guida del fronte anti-crypto negli Stati Uniti. A conferma di questa sua posizione anche una *recente – e reiterata – proposta di legge che vorrebbe rendere nodi e miner soggetti alle stesse registrazioni delle società che offrono trasferimento di denaro. Una proposta che non passerà e che al tempo stesso però segnala inequivocabilmente la presa di posizione dura, anzi durissima, della senatrice contro il mondo crypto e Bitcoin.

Le elezioni però arrivano per tutti, anche per Elizabeth Warren, che vedrà contendersi il seggio in Senato da JohnE. Deaton, avvocato noto nell’ambiente crypto per le sue posizioni apertamente pro Ripple e che ha deciso di candidarsi in un’elezione che però in molti ritengono dall’esito purtroppo scontato.

Ho messo 500.000$ di denaro mio perché so di poter vincere. Per favore aiutatemi a raggiungere 1 milione entro il 31 marzo. Donate in via tradizionale o tramite crypto, perché è la libertà a essere in gioco. – John E Deaton.

Un messaggio che John E. Deaton ha affidato al suo popolare account X e che è in controtendenza rispetto a quello che sembrerebbe essere il sentore comune: Warren è praticamente inattaccabile nel suo Massachusetts e servirà un miracolo o quasi a Deaton per vincere. Deaton che però sembra pensarla diversamente e che correndo da underdog non ha forse nulla da perdere e potrà concedersi una campagna elettorale piuttosto aggressiva, puntando anche su un pubblico di appassionati crypto che farà pesare a Warren le sue recenti posizioni.

Si potrà donare in crypto

Il 2024 sarà l’anno della consacrazione delle crypto negli Stati Uniti utilizzate anche a scopo elettorale. John E. Deaton accetterà donazioni anche in crypto, così come hanno fatto diversi candidati, ad esempio, per le primarie repubblicane.

Ci sono poi diversi PAC – i comitati elettorali per la raccolta fondi a favore di tematiche o candidati – che sono animati dalle principali aziende del settore crypto, comprese Ripple Labs e Coinbase.

Il comparto proverà a far sentire la sua sia per le presidenziali, con i due candidati che sembrano essere su posizioni piuttosto lontane, sia per le altre elezioni che si terranno nel corso dell’anno.

John E. Deaton proverà a compiere quello che per molti sarà un miracolo. E ci sarà forse da rallegrarsi anche nel caso in cui dovesse portare a casa comunque una percentuale importante di voti, tale da segnalare che la stance anti crypto di Elizabeth Warren ha forse meno presa sull’elettorato di quanto ritenesse l’autoproclamatasi comandante dell’esercito anti-crypto.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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