Il crypto crimine non paga? Lo sapremo, almeno per il caso più importante degli ultimi anni, giovedì prossimo. Il giudice Lewis Kaplan, come riportato da Kollen Post per Unchained, emetterà la sentenza che riguarda sette diversi capi di imputazione per Sam Bankman-Fried.
Nella scorsa settimana agli avvocati di SBF avevano inviato alla corte una richiesta di clemenza, indicando nella richiesta della parte della procura di una pena tra i 40 e i 50 anni di carcere qualcosa eccessivo, insolito e in contrasto con i precedenti presenti nel sistema giudiziario statunitense in relazione a reati simili.
Una pena che cambierà poco di quanto è stato e che però in molti, almeno per gli umori che abbiamo raccolto tra i nostri lettori, vorrebbero esemplare, dopo che il crollo di FTX e Alameda hanno liquefatto i risparmi di migliaia di persone in tutto il mondo.
Giovedì la sentenza per Sam Bankman-Fried
Sarà giovedì il gran giorno per Sam Bankman-Fried. L’ex CEO dell’exchange di criptovalute riceverà infatti la sua condanna definitiva, relativa a sette diversi capi di imputazione, con le procure che hanno chiesto pene detentive tra i 40 e i 50 anni.
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Pena con la quale non sono ovviamente d’accordo gli avvocati di SBF, che in un lungo memoriale hanno provato a sottolineare la bontà del carattere dello stesso tycoon del mondo crypto, comprese attività di beneficenza e di aiuto per i più bisognosi che, sempre secondo gli avvocati di parte, dovrebbero aiutarlo a ottenere pene di molto più leggere.
Difficile però aspettarsi che tutto si risolva con una stretta di mano e con una pena simbolica: anche le memorie consegnate da chi sta curando il fallimento di FTX non sono state morbide nei confronti di quanto fatto da SBF: un disegno che è stato definito a più riprese criminale e mosso dalla volontà di utilizzare i depositi dei clienti per spese proprie, di promozione personale e per l’accesso ai piani alti della politica.
Su Unchained Kollen Post ha riportato i pareri di diversi specialisti legali, tra i quali Sam Enzer, ex procuratore nello stesso tribunale che giudicherà SBF e oggi avvocato, che parla di una pena tra i 20 e i 30 anni.
Sul tema, sempre come riportato dallo stesso approfondimento, è intervenuto anche Martin Shkreli, con un pronostico di 22 anni di reclusione.
Più pessimista invece Brian Klein di Waymaker LLP, che ritiene che ci sarà una condanna tra i 40 e i 50 anni di reclusione. Pena che nessuno avrebbe problemi a definire come estremamente esemplare.
Il settore ha imparato qualcosa?
Al netto della condanna che verrà inflitta a Sam Bankman-Fried, c’è a nostro avviso qualcosa di più importante da valutare per lo stato di salute del mondo crypto e Bitcoin.
Ci sarà da valutare se si sarà imparato o meno qualcosa da questo specifico evento, a partire da quel not your keys, not your coins che è la lezione (per qualcuno purtroppo assai cara) che ci ha lasciato l’intero caso FTX.
E intanto in Italia per il fallimento di The Rock Trading dopo un anno ancora nessuna pena in vista, nessun accusato, nessuno in carcere, nessun rimborso alle migliaia di utenti. Eppure è un caso ancora più eclatante, perchè in TRT le casse sono state completamente svuotate, hanno fatto sparire sia tutte le cripto che le somme in fiat…