ETF Ethereum: per il dirigente di Grayscale SI DEVONO FARE. E non conta se SEC non sta ancora procedendo…

Si torna a parlare di ETF Ethereum e sale in cattedra Craig Salm, che è a capo della divisione legale di Grayscale, il gestore che punta a convertire il suo trust in un ETF regolarmente scambiato sulle borse americane.

È un’opinione di una delle parti in causa e dunque va certamente scontata tenendo conto degli interessi personali specifici. Tuttavia, dato che affronta delle questioni che riteniamo essere fondamentali per quanto concerne l’approvazione dell’ETF Ethereum. A partire dal fatto che, come ricordato da Eric Balchunas e anche da altri specialisti del settore ETF, il fatto che non ci siano state interazioni significative tra SEC e i gestori, non sia poi un gran segno.

E proprio di questo si occupa il lungo thread su X di Craig Salm, un thread che cerca di aggiungere considerazioni su quello che è ritenuto, a ragione o a torto, il punto fondamentale dell’intera vicenda.

Cosa sta succedendo all’ETF Ethereum

Andiamo con ordine, anche per aggiornare chi non ha seguito, nelle ultime settimane, la vicenda. Diversi gestori hanno richiesto approvazione per degli ETF su Ethereum. Sono dei prodotti spot, il che vuol dire che in cassa avranno direttamente Ethereum e non una rappresentazione sintetica del prezzo. Ce ne sono già di quotati negli USA, ma sono sui Futures e dunque diversi da quelli che vorrebbero far approvare appunto diversi gestori.

I prodotti in questione saranno in tutto e per tutto uguali a quelli su Bitcoin, con la sola differenza che sarà sul sottostante, e sulla possibilità di fare staking, che alcuni dei gestori hanno richiesto.

Mentre la data ultima di approvazione per il primo ciclo si avvicina – sarà il 23 maggio che scadrà la richiesta di VanEck – in diversi tra gli analisti hanno sottolineato come l’assenza di interlocuzione tra SEC e i gestori sia un brutto segno. Dopotutto si era partiti molto prima, durante il processo di approvazione degli ETF Bitcoin, con questi incontri, che però ancora mancano nel caso dell’ETF Ethereum. Ed è proprio su questo tema che ha deciso di intervenire Craig Salm di Grayscale, che è CLO di uno dei gestori che vorrebbero quotare un ETF Ethereum.

• Assenza di incontri non è un problema

La teoria sostenuta da Craig Salm è che in realtà l’assenza di incontri non è un problema. Siamo infatti davanti ad una procedura che è stata già consolidata con gli ETF Bitcoin e c’è davvero poco di cui discutere (se non lo staking, che viene però escluso dal thread di Salm).

Tutte le questioni legali più rilevanti non saranno dunque oggetto di discussione – vedi la modalità di creazione cash contro in kind (se non sai di cosa si tratta, vieni a discuterne sul nostro Canale Telegram), così come la correlazione tra andamento dei futures e andamento del mercato spot.

Una questione ancora molto complessa

Per quanto ci sia motivo di ottimismo secondo Craig Salm, la situazione rimane della massima complessità per quanto riguarda il percorso di approvazione dell’ETF Ethereum.

Soltanto la scorsa settimana era circolata la notizia – a nostro avviso con le informazioni disponibili ancora infondata – di un possibile di attacco di SEC sulla natura stessa di Ethereum.

Gary Gensler, dicono voci di corridoio non confermate – vorrebbe dichiarare Ethereum una security. Se dovesse farlo, scatenerebbe una serie di effetti a catena che farebbero diventare la questione la più esplosiva di sempre per i mercati finanziari USA, anche al di fuori del mercato crypto in quanto tale.