Ancora un piccolo crollo, ancora una volta durante la sessione asiatica. Bitcoin perde il 5% nel giro di pochi minuti, e fanno ancora peggio le altre criptovalute al top per capitalizzazione di mercato. Si viaggia sopra i 66.000$, molto lontani dal disastro di cui parlano in molti sui social, ed è il momento giusto per ragionare su quanto sta avvenendo e su cosa potrebbe significare per i mercati.
Anche i dati sulle liquidazioni in realtà riportano movimenti assai modesti, con 174 milioni di dollari di long che sono stati chiusi forzatamente dopo il movimento ribassista, partito in concomitanza o quasi con l’apertura delle borse cinesi.
C’è chi associa questo calo a quei preparativi dei mercati all’halving, a quella convinzione che prima dell’arrivo dell’halving stesso dovrà esserci una correzione. Ammesso (e non concesso) che il mercato finirà per comportarsi così, un eventuale dump prima dell’halving sarebbe comunque di proporzioni più importanti. E no, non si limiterebbe ad un 5%. Per il resto, possiamo discuterne insieme sul nostro Canale Telegram, insieme ai nostri lettori e alla nostra redazione!
Bitcoin è il brutto anatroccolo di un mercato che, tutto sommato, non si sta comportando male anche per gli asset di rischio. Le piazze asiatiche, che saranno pur responsabili di questo momento di difficoltà di Bitcoin, in realtà stanno chiudendo una giornata in positivo. Hong Kong fa +2,35%, le altre certamente peggio, ma senza che ci sia qualcosa in grado di giustificare quanto avvenuto a Bitcoin.
Dai dati macro sono arrivati ulteriori sostegni per tagli ai tassi negli USA che saranno rimandati forse anche oltre giugno. I mercati prezzano ora a poco più del 50% la possibilità che Federal Reserve tagli i tassi a giugno. Qualcosa che soltanto 1 settimana fa prezzavano a oltre il 60%, tanto per avere una prospettiva di quanto sta accadendo anche in termini di sentiment.
Per quanto gli appassionati di criptovalute siano spesso eccessivamente reattivi ai movimenti, va ricordato che Bitcoin è ad un mero -10% dai massimi storici, così come bisognerebbe valutare le perdite giornaliere di tutto il comparto avendo un po’ di senso della misura.
Sul settimanale Bitcoin sta perdendo meno del 5%. Ethereum poco più del 7%, BNB meno del 6% e Solana idem. Certamente non una situazione da grande crollo e da grande panico, per quanto il calo quando in Italia erano le 04:20 del mattino sia stato verticale.
In termini di fondamentali, con l’halving che è ormai a pochi giorni di distanza, non riteniamo che i fondamentali di Bitcoin siano stati cambiati da questa sessione di scambio. Sul medio e lungo periodo invitiamo tutti a leggere quanto affermato da Mark Yusko.
Sul breve periodo c’è invece la solita analisi del fine settimana del nostro Alex, che puoi leggere qui e dove troverai tutti i livelli di riferimento da studiare per le operazioni di breve.
Per il resto, sarà probabilmente la sessione USA a imprimere la direzione di trading giusta a Bitcoin, e sarà durante quella sessione che forse avremo più dati per capire come ci stiamo muovendo. Alle 16:00, inoltre ci saranno i dati sui Job Openings, che potrebbero completare il quadro utile a capire quanto succederà nell’universo del dollaro.
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Basta seguire la ema 5 sul mensile per sapere che sarebbe droppato. Non aveva nessu appoggio