Home / Bitcoin non ha valore: parla Goldman Sachs, che non ha ancora capito la RIVOLUZIONE targata BTC

BITCOIN SENZA VALORE

Bitcoin non ha valore: parla Goldman Sachs, che non ha ancora capito la RIVOLUZIONE targata BTC

Bitcoin senza valore? Torna sul tema Goldman Sachs, da sempre poco entusiasta verso l'asset. E secondo noi ha torto marcio.

Nella giornata di ieri ha avuto una certa diffusione l’ennesimo parere bearish sulle criptovalute (e su Bitcoin) da parte di Goldman Sachs. A dare voce a questo scetticismo è stato Sharmin Mossavar-Rahmani, che si occupa per la grande banca d’affari della divisione Wealth Management. Un parere interessante per almeno due ordini di motivi.

Il primo è che in realtà sono in pochi, dopo il grande successo degli ETF Bitcoin, ad essere disposti a parlare in pubblico in senso negativo di queste tecnologie e di questi asset. E qui va riconosciuto a Sharmin Mossavar-Rahmani quantomeno l’onore delle armi.

Il secondo è che emerge ancora una volta, prepotentemente, uno dei cavalli di battaglia della finanza tradizionale contro Bitcoin: non c’è cash flow, non ha utilizzi come le materie prime, e quindi non vale nulla. Una posizione che chi vi scrive proverà a discutere, forte anche dell’opinione di altri specialisti, vedi Matt Hougan di Bitwise, che sembrerebbero finalmente essere arrivati a capire il perché il mercato assegna valore a Bitcoin.

Il valore di Bitcoin: è davvero impossibile da stabilire?

Il discorso qui è tanto semplice quanto, almeno ad avviso di chi vi scrive, ai limiti della circonvenzione di incapace. Di che discorso si tratta? Di quello che ammorba chiunque abbia Bitcoin in portafoglio e più in generale creda nel fatto che questo asset abbia valore, nonostante sia molto difficile da stabilire tramite i mezzi normalmente utilizzati per le azioni o per altri tipi di asset.

Se non puoi attribuirgli un valore, come puoi essere bullish o bearish?

Sharmin Mossavar-Rahmani, Wealth Management, Goldman Sachs

È questa forse la frase più significativa dell’intervento dello specialista di Goldman Sachs sulle colonne dell’importante Wall Street Journal.

  • Bitcoin non offre cash flow

Non paga dividendi, non genera profitto di per sé ed è dunque quanto di più lontano ci sia dalle azioni e dagli investimenti in aziende produttive. Vero, anzi verissimo. Detenere Bitcoin non permette di percepire dividendi, e l’unico guadagno che possiamo avere arriva dall’eventuale apprezzamento dell’asset.

  • Bitcoin non viene utilizzato come materia prima (vedi oro o petrolio)

L’altra obiezione tipica, che è sottintesa nel ragionamento di Sharmin Mossavar-Rahmani, riguarda il fatto che Bitcoin non sia utilizzato come le altre materie prime. È vero che l’oro ha un valore speculativo, ma è altrettanto vero che viene utilizzato in diverse industrie.

Delle due – comunque a mio avviso ai limiti dell’assurdo – contestazioni, questa è di gran lunga la peggiore. Nessuna persona con un minimo di senno riterrebbe il prezzo dell’oro influenzato in maniera rilevante dal suo utilizzo industriale. E sfidiamo su queste pagine chiunque a dire il contrario.

Il valore di Bitcoin

Ne ha, a quanto pare, dato che in questo momento potete vendere nel giro di pochi secondi un intero Bitcoin per 66.000$ e rotti. E potremmo anche chiudere l’intera vicenda dicendo che finché il mercato gli attribuirà un valore, allora Bitcoin continuerà ad avercelo.

C’è altro però: Bitcoin è utile. E una parte enorme dei detentori di questo asset conosce bene la sua utilità.

  • Potersi scambiare valore senza intermediari

E scusateci se è poco. In un mondo dove il sistema bancario è sempre più oggetto di restrizioni, anche politiche, avere a disposizione un intero network monetario 100% libero, dal quale nessuno può escluderci, e sul quale nessuno può dire l’ultima parola contro il nostro volere. Se 1.000 satoshi sono nostri, siamo noi a decidere se, quando e come spenderli. Senza telefonate dalla banca, senza minaccia di vedersi chiudere il conto.

  • Per potere avere queste possibilità, si deve possedere Bitcoin

C’è un solo requisito per poter partecipare a questo network monetario: possedere dei Bitcoin. Ed è questo il suo valore, è questo il suo “utilizzo” che va oltre la speculazione ed è infine questo, almeno per una parte dei detentori, a dargli valore.

  • Nel peggiore degli scenari possibili

Immaginate prendere in giro chi ha accumulato oro perché teme per il peggio. O di ritenere i bunker anti-atomici privi di valore perché proteggersi è stupido. Ci faremmo tutti una grossa risata, no?

Eppure non ce la facciamo ancora quando sentiamo parlare di Bitcoin in questi temi. Tutto questo nonostante ci siano casi anche conosciuti di persone che devono la vita a Bitcoin. Come chi è fuggito da scenari di guerra, dove le banche sono state chiuse per ordine dell’autorità, o dove ci sono enormi restrizioni all’utilizzo del proprio capitale.

Bitcoin, in tutti questi contesti, si è dimostrato superiore a qualunque altra alternativa. E prima di pensare che tali scenari siano troppo lontani da casa nostra, ricordiamoci che a 3 ore di volo dall’aeroporto di Roma possiamo raggiungere almeno 4 fronti di conflitti sanguinari e dove la popolazione soffre anche enormi restrizioni nell’accesso al sistema monetario.

Se non è valore questo…

Iscriviti
Notificami
guest

3 Commenti
Più votati
Più nuovi Più vecchi
Inline Feedbacks
View all comments
Ettore
Ettore
5 mesi fa

Non é vero che le criptovalute non generino frutti. Ad esempio, con i programmi earning di Binance, lo fanno, ed anche in maniera MOLTO soddisfacente! Ad esempio AXS offre il 19,9%/ annuo, di interesse composto (la quota di interesse matura ogni 24h) per un pacchetto vincolato a 90 gg. Piú di 5 volte tanto l’interesse pagato da un BTP decennale benchmark !

Altri “frutti”, sempre su Binance, li forniscono i programmi launchpad di nuove criptovalute (che arrivano gratis in portafoglio in proporzione a quanti BNB e/o FDUSD vengono messi in staking per un numero limitato di giorni. Salvo poi poterle rivendere, terminata la fase di farming, una volta che entrano in contrattazione. Ad un valore >> 0. )

Quindi é vero esttamente il contrario a quanto asserito su questo primo punto.

Sul secondo punto, che questo articolo centra in pieno, cioé sull’utilizzo delle criptovalute come mezzo/metodo di pagamento senza intermediari, ovviamente goldman sachs é costretta a mentire, essendo, essa stessa, “un’intermediaria”, che ci perde parecchi soldi, ad ogni transazione che le sfugge di mano…

Tanino
Tanino
5 mesi fa
Reply to  Ettore

pessima pubblicità..

Ettore
Ettore
5 mesi fa
Reply to  Tanino

Che pubblicitá? Io ho condiviso informazioni (non ho nemmeno messo links!)in mio possesso, visto che sono un trader/sviluppatore indipendente. Ognuno puó verificare se sono corrette oppure no, e puó fornire canali alternativi migliori di quelli indicati da me, se ne é a conoscenza. Ne faremo tutti tesoro!

Di sicuro non era corretta l’affermazione che le criptovalute non generino cash flow. Farla passare per veritiera é un favore a goldman sachs (ed a chi é collocato dalla stessa parte della barricata, che é opposto alla mia)