Cathie Wood, che oltre ad essere una nota appassionata di Bitcoin è anche a capo di ARK, uno dei gestori che hanno listato un ETF Bitcoin Spot negli USA, è tornata a parlare della sua grande passione. E lo ha fatto spiegando perché Bitcoin dovrebbe essere considerato… anche uno strumento di sicurezza finanziaria personale.
In un’intervista con CNBC, uno dei gruppi media più importanti negli USA per quanto concerne il mondo della finanza, è tornata a parlare di quanto di buono ci sia in Bitcoin, soprattutto in determinate circostanze che sono purtroppo… alla portata di tutti.
Bitcoin, ha affermato Wood, sarebbe infatti uno strumento ottimo per proteggersi dalla svalutazione, quel flight to safety di cui aveva già parlato un collega, forse più illustre, di Wood. Quel Larry Fink che guida BlackRock, primo gestore al mondo e anche più importante per capitali raccolti nel mondo degli ETF Bitcoin.
È un’altra dichiarazione d’amore quella di Cathie Wood per Bitcoin, ancora una volta in un palcoscenico certamente importante, ovvero quello di CNBC. Intervistata dal popolare canale televisivo, Cathie Wood ha infatti affermato.
È un asset che protegge dalla svalutazione, una protezione del potere di acquisto e della ricchezza.
Cathie Wood, ARK
Così affermando, Wood ha certamente ripreso dei temi che sono cari a tanti bitcoiner, ovvero quello di Bitcoin come strumento che può effettivamente proteggere dalla svalutazione intrinseca delle fiat, fenomeno che anche i paesi cosiddetti sviluppati hanno sperimentato in doppia cifra o quasi nel corso degli ultimi 12 mesi.
Un messaggio che dunque non sembrerà più alieno anche per un pubblico, quello americano, che è abituato a vivere nel luogo dove avviene la magia del dollaro, la più solida delle valute fiat attualmente in circolazione.
L’altro messaggio di Cathie Wood è forse più poetico, e contribuirà a catturare i cuori dei più attenti a certe tematiche.
Bitcoin è una polizza assicurativa contro i regimi o contro le cattive politiche fiscali e monetarie.
Cathie Wood, ARK
Le frecciate sono in realtà molteplici: diverse lanciate in direzione di quei regimi che non permettono certe libertà ai propri cittadini. Altre lanciate verso Washington, dove le recenti politiche di spesa sono tema di discussione piuttosto acceso e che probabilmente troveranno spazio anche all’interno del prossimo dibattito elettorale.
Sul fatto che Cathie Wood sia una grande appassionata di Bitcoin, non c’è granché di cui stupirsi. Soltanto qualche tempo fa aveva reiterato la sua previsione di Bitcoin a 1,5 milioni di dollari. Previsione che in molti hanno ritenuto sballata, ma che Wood non ha alcuna intenzione di ritrattare.
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Ribadisco il mio pensiero: a prescindere dai meriti del mondo cripto, che non sto a richiamare, perché giá li conoscete, anche meglio di me, le valute governative, per come sono state concepite, sono arrivate al capolinea, in quanto distrutte dalla politica, che, ad imitazione della peggiore italietta craxiana di un tempo, ha ben pensato di ripagare i propri debiti, e farne di nuovi, anche per motivi clientelari, stampandone a manetta. Finché i beni rifugio di un tempo erano difficili da monetizzare (oro, diamanti, mattone...) le valute fiat avevano gioco facile ad imporsi pur con questo loro difetto di fondo (anche se molti stati, scottati da precedenti esperienze, come la Germania, avevano cercato di mantenere solidi prima il marco, e poi l'euro, fino all'arrivo di draghi che, con suo <i>bazooka</i>, ha sputtanato tutto). Le criptovalute sono state l' <i> uovo di colombo</i>! Bene rifugio, ma a piena disponibilitá liquida, perfino superiore alle valute fiat (perché non necessitano di intermediari per passare di mano). Se sono ancora penalizzate é perché godono di pessima pubblicitá dal mainstream, perché la gente comune ancora ci deve prendere dimestichezza e perché le bolle speculative iniziali hanno reso incerta la loro essenza di <i>bene rifugio</i>. Ma, sui mercati, gli umori fanno presto a mutare e, perfino, capovolgersi! E quindi si riprende il trend che porterá, in 2-3 decenni, le valute governative a finire in disuso e con valore pari a zero. Tendendo il loro valore a zero il valore delle criptovalute, a prescindere da quale sia quello riconosciuto, pro tempore, dal mercato, nei loro confronti tenderá comunque ad infinito ( denominatore che tende a 0+...). Quindi non sará mai sbagliata una qualunque quotazione che si prevede al rialzo, di una qualunque criptovaluta, nei confronti del dollaro, perché, mano a mano che lo stesso tende al <i>dollaro confederato </i> (cioé a zero) la cripto assumerá, nel cambio, tutti i valori tendenti ad infinito. Anche a botte di milioni e miliardi.