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Sony pronta con la sua crypto stable? Micropagamenti su Playstation tramite Polygon [ANALISI]

Sony sperimenta su Polygon il lancio di una stablecoin. Ecco cosa sappiamo.
8 mesi fa
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È una notizia nella notizia. Sony Bank, che è il braccio finanziario del ben più noto produttore di console e di elettronica di consumo, sta conducendo dei test per la creazione di una stablecoin su rete Polygon. E potrebbe utilizzarla nel settore del gaming, per quanto i proposito siano per il momento ancora… fumosi.

Questo almeno secondo quanto è stato riportato da Nikkei, all’interno di un report che però per il momento non sembrerebbe aver mosso granché in termini di prezzo. Seguendo però quanto vi avevamo anticipato, è il settore stablecoin che continua a vedere l’arrivo di nuovi player, complici anche i grandi rendimenti che questo tipo di attività sono in grado di garantire agli emittenti.

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Anche Sony vuole la sua stablecoin?

È un ritorno di fiamma quello dell’amore tra grandi società del mondo classico e tradizionale e settore crypto. Questa volta a scendere in campo è Sony, che sembrerebbe essere pronta a lanciare un proof of concept, una sorta di test per valutare le possibilità dell’idea, per una stablecoin.

La notizia è interessante, perché sempre secondo il report di Nikkei, tali stablecoin potrebbero essere utilizzate come metodo di pagamento all’interno del sistema Sony, anche per quanto concerne il gaming – e dunque per tutto quello che concerne anche Playstation.

Sempre secondo il report, il network scelto sarà quello di Polygon Matic, il layer 2 che è tra i più popolari in ambiente Ethereum e che offre transazioni dal costo certamente più basso e dunque in linea per i micro-pagamenti che sono necessari in un ambiente del genere.

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A sviluppare l’intero ecosistema sarà SettleMint, società europea che ha già importanti collaborazioni con P&G, Coca Cola HBC, Standard Chartered, Fujitsu, Carrefour, Polygon appunto, CGI e Orange.

Il settore stablecoin si fa sempre più affollato

Il settore stablecoin, come avevamo già anticipato su queste pagine, si fa sempre più affollato, con gli incentivi per i grandi gruppi a creare al proprio che sono sempre più consistenti.

Oltre alla possibilità di incamerare degli importanti ritorni, c’è l’altro aspetto, quello di poter avere il controllo dell’intero ecosistema non delegandolo a progetti terzi e che potrebbero causare anche problemi in termini di regolamentazioni, in particolare in paesi come il Giappone, dove la regolamentazione del settore è tra le più stringenti.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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