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Crypto: Paolo Ardoino risponde agli attacchi a Tether di Arthur Hayes: “Cantor Fitzgerald è molto felice…”

Arthur Hayes parla dei rischi di Tether (e del perché Etena USDe li risolverebbe). La risposta di Paolo Ardoino.
8 mesi fa
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C’è certamente maretta tra i tanti concorrenti di nuova generazione che provano ad insidiare il primato di Tether – o comunque a rosicchiarne una parte di quota di mercato. E questa rivalità, per quanto ci sia distanza siderale tra i cap di mercato, è stata di nuovo agitata da un lungo articolo di Arthur Hayes, fondatore di BitMEX e investitore in Ethena.

Un lungo articolo – che puoi leggere qui – che prova a spiegare le differenze, anche in termini di rapporti tra finanza tradizionale e mondo DeFi e crypto, insinuando più di qualche dubbio sulla potenziale tenuta di tutto l’apparato Tether.

Va però considerata una cosa: quando è Hayes a parlare di Ethena e della sua bontà – e dei rischi insiti in Tether – è un po’ come chiedere al proverbiale oste se il vino sia buono. Su due specifiche questioni abbiamo chiesto una risposta proprio a Paolo Ardoino, CEO di Tether. Risposte che ti forniremo in questo approfondimento.

Il punto di Arthur Hayes: Tether ha bisogno della finanza tradizionale…

…e la finanza tradizionale non avrebbe bisogno di Tether, che invece vivrebbe come una minaccia. I binari lungo i quali si sviluppa il complesso discorso di Arthur Hayes a difesa della necessità dell’esistenza di USDe di Ethena sono principalmente due.

Il primo è quello della necessità di Tether di avere dei partner bancari che gli permettano di ricevere dollari (che poi utilizza per creare USDT) e di inviarli (per poi distruggere la quantità equivalente di USDT). È una necessità, su questo ci sono pochissimi dubbi, che però Hayes utilizza al fine di indicare, almeno dal suo punto di vista, delle criticità di Tether.

Delle cinque banche in lista [è la lista che include i partner bancari di Tether, NDR] soltanto uno è una banca con accesso diretto agli USA, Cantor Fitzgerald. Ad ogni modo, nessuna di queste cinque banche ha un Fed Master Account. […] La capacità di Tether di trasferire e detenere dollari USD è completamente nelle mani delle banche corrispondenti. […] Questo spiega perché i partner bancari di Tether sono sub-ottimali.

Arthur Hayes

Il ragionamento di Hayes è il seguente: Tether è nelle mani dei suoi partner bancari. Ed essendo nelle mani di partner bancari che dipendono poi da altre banche, la posizione diventa assolutamente rischiosa per Tether, dato che chi invece ha accesso diretto al sistema dollaro può esercitare anche pressioni sul debancare un cliente come Tether.

Sul tema abbiamo chiesto delucidazioni proprio a Paolo Ardoino, che ha risposto ai nostri microfoni:

Basta vedere quello che ha detto Howard Lutnick a Davos riguardo Tether. Cantor Fitzgerald è uno dei pochissimi primary dealers in diretto contatto con la Fed. Ed è molto felice di “bancarci.”

Paolo Ardoino – CEO di Tether

Il riferimento è a questa dichiarazione del CEO di Cantor Fitzgerald, Howard Lutnick appunto, che avevamo già pubblicato a suo tempo.

Qui il video

Il secondo punto di Hayes: Tether ha tanto, troppo debito pubblico USA

Tether è ad oggi il 22esimo, almeno secondo quanto riporta lo stesso Hayes, detentore al mondo di debito pubblico degli Stati Uniti d’America.

Una situazione che renderebbe Tether un bersaglio altrettanto ghiotto, in una fase molto particolare della storia di questi particolari titoli.

Yellen non aiuterà certamente Tether a trovare altri partner bancari di lungo periodo. La crescita di Tether e di stablecoin simili che offrono servizi al mercato crypto crea rischi per il mercato dei bond americani.

Arthur Hayes

È questo il sunto dell’idea di Hayes riguardo la percezione, da parte del Tesoro USA e più ampiamente del sistema dollaro, di Tether più come una minaccia che come un partecipante al mercato dei bond troppo grande per fallire.

Anche a riguardo di questa opinione abbiamo chiesto una risposta a Paolo Ardoino, chiedendogli se sia d’accordo sul fatto che Yellen del Tesoro USA percepisca Tether come un pericolo, come un rischio sistemico per il mercato dei bond. Risposta di Paolo Ardoino che per quanto laconica denota un certo disaccordo:

Gli Stati Uniti hanno bisogno di chi compra il loro debito.

Paolo Ardoino – CEO di Tether

Torneremo a parlare di Ethena

Torneremo a parlare in modo approfondito di questa guerra, se così vogliamo chiamarla, e di quanto sarà in grado di fare Ethena e di quali rischi di contro siano insiti nel suo protocollo.

E vedremo se, come e quando riuscirà a erodere le quote di mercato di prodotti con riserva – e con una capitalizzazione di mercato maggiore, come Tether ma anche USDC.

Arthur Hayes non ha risposto alla nostra richiesta di commenti.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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