Chi si aspettava grossi stravolgimenti da uno dei dati macro più importanti dagli USA, sarà rimasto deluso. Nonfarming Payrolls riporta un dato, almeno all’apparenza, migliore delle aspettative, salvo poi far rientrare “il problema”, almeno per chi si aspetta un taglio dei tassi a breve.
Perché rientrare? Perché pare che il grosso dei lavori aggiunti al sistema USA siano part time e non esattamente di quelli che rappresentano un mercato del lavoro in buono stato di salute. Bitcoin, dopo una breve correzione, è tornato a correre e nel momento in cui scriviamo si attesta sopra i 68.000$. Quota che, per carità, andrà difesa con le unghie e con i denti, ma che testimonia comunque come $BTC stia vivendo una sorta di vita propria, lontana dagli sconvolgimenti di dati macro che dovrebbero indirizzare il mercato.
Un buono stato di forma per il capo della truppa crypto, mentre le alt faticano un po’ di più, segno di una stagione che almeno per il momento sembrerebbe essere più unica che rara, almeno guardando al passato di BTC e dell’intero comparto.
Alla comunicazione del dato, più di qualcuno si è fatto prendere dal panico. Un mercato del lavoro USA forte vuol dire fondamentalmente un ulteriore rinvio delle discussioni sui tagli ai tassi di interesse, cosa che – in realtà in modo secondo noi non così lineare – ritiene necessaria per un’ulteriore stagione bullish per Bitcoin, così come per gli asset di rischio in generale.
Il dato è arrivato, è stato migliore delle aspettative (e dunque simbolo di un mercato del lavoro più forte), ma è bastato guardare sotto il cofano per capire che si trattava di una sorta di vittoria di Pirro. Il grosso dei lavori aggiunti sono part time e non esattamente segnale di un’economia che continua a ruggire.
Contrordine trader: in realtà è cambiato poco o nulla e si può riprendere a fare trading come si stava facendo da questa mattina, nonostante un periodo di lateralizzazione importante per Bitcoin, che comunque si è riportato su livelli superiori rispetto a quelli di sole 24 ore fa.
Non è però il migliore dei momenti per il settore crypto alt: si perde, e parecchio, soprattutto tra quelle che avevano fatto registrare nelle ultime settimane le performance migliori.
A nostro avviso sarà un lento stillicidio in attesa di nuovi dati sull’inflazione, ammesso e non concesso che Bitcoin abbia bisogno di politiche monetarie più lassiste per fare la sua prossima grande candela rialzista.
Una questione che per quanto sembri orientare il trading di breve nelle principali borse, non ci convince pienamente.
In che modo esattamente un’economia che riesce a governare l’inflazione e che non ha bisogno di tagli a breve termine sarebbe una brutta notizia per Bitcoin, ammesso che possiamo ancora considerarlo come un asset di rischio?
Una questione che andrà affrontata anche i prossimi giorni, quando arriveranno altri dati importanti, ovvero quelli sull’inflazione USA il prossimo 10 aprile. Difficile però aspettarsi qualcosa di risolutivo.
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