Per Binance il lungo periodo di nomadismo legale potrebbe essere agli sgoccioli. Già l’intervento di diverse autorità aveva imposto la registrazione e le operazioni in diversi paesi, ora però sarà il quartier generale a cercare di accasarsi, dopo che per anni, ripetendo le stesse parole del CEO, il cuore di Binance è stato ovunque ci fosse un computer.
Un cambio di passo che era però più che prevedibile dopo i problemi negli USA, con il conseguente abbandono di Changpeng Zhao e l’arrivo del nuovo CEO Richard Teng, che ha appunto comunicato in quel di Parigi le nuove intenzioni dell’exchange.
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Richard Teng: Binance cerca una casa
A parlare è il nuovo CEO di Binance, exchange che rimane tra i più importanti al mondo e il primo per volumi registrati.
I ragionamenti dietro la corporate governance non sono semplici come dire “Oh, voglio scegliere questo paese”. Ci sono diverse considerazioni da fare. E per questo stiamo parlando con diverse giurisdizioni, con alcune di queste che sono attualmente in fase di considerazione.
Richard Teng, CEO di Binance
La questione è complicata, aggiunge lo stesso Teng, a causa della moltitudine di servizi che Binance offre, che comportano la necessità di individuare delle giurisdizioni che siano in grado di offrire adeguata tutela. Compito certamente non semplice, in particolare quando si tratta di un exchange complesso, anche in termini di servizi, come appunto Binance.
Il tema del quartier generale di Binance è uno dei più risalenti. In diverse cause legali contro l’exchange i ricorrenti hanno lamentato la difficoltà di individuare la testa di un’organizzazione che oggi vanta la presenza comunque, con filiali locali, in una quantità di paesi importante, dagli USA alla Francia, passando anche per l’Italia.
Un cambio anche per Richard Teng
C’è un cambio di toni, registrato non solo da noi ma anche ad esempio da The Block, per quanto riguarda la questione in oggetto. Teng, non appena insediatosi, aveva accuratamente evitato di rispondere, indicando come non fosse necessario rendere pubbliche certe informazioni.
Un cambio di passo che sarà certamente il benvenuto da parte di chi si batte da tempo per un’organizzazione dei principali exchange che sia più vicina a quella delle aziende classiche.
vieni pure da noi in Svizzera, ti aspettiamo a braccia aperte… paese pro-crypto da tempo, paese con infinita esperienza nella finanza, paese sempre pronto a cavalcare nuove idee (io con la mia banca, direttamente dalla piattaforma online, sto tradando cripto da almeno 6-7 anni), tassazione decisamente concorrenziale, capital gain (aka peggior furto legalizzato da parte dei governi) inesistente (se non per investitori professionisti), discrezione della popolazione… meglio di cosi…