Ancora attriti tra il governo degli Stati Uniti e il mondo crypto. A parlare è ancora una volta il vice-segretario al Tesoro Adewale O. Adeyemo, che sottolinea come il mondo crypto e in particolare quello delle stablecoin abbia bisogno di regolamentazioni anche al fine di evitarne l’utilizzo da parte di paesi sotto sanzioni (nello specifico è stata citata la Russia) e delle organizzazioni criminali.
Continua così una sorta di battaglia, per ora però soltanto verbale e senza che il Congresso si sia mosso in modo concreto (fatta salva una legge la cui approvazione è fortemente in dubbio) tra Tesoro USA e mondo delle crypto, per un legame che come vedremo all’interno di questo nostro approfondimento, è in realtà a doppio filo.
Da una parte infatti ci sono le stablecoin, dall’altro le enormi dotazioni, come ha ricordato lo stesso Adeyemo di cui sono dotate in termini di debito pubblico USA. Una situazione che non sarà di facile soluzione, almeno per Washington.
È venuta fuori la stessa storia di sempre, quella che ai piani alti della politica USA sembrerebbe continuare a alimentare un sentimento fortemente anti-crypto, e anti stablecoin, con le più capitalizzate di questo comparto che sono appunto ancorate al dollaro. Una situazione complessivamente molto difficile però per Washington, perché allo stesso tempo tali stablecoin hanno in cassa una quantità importante di titoli di debito USA.
La questione, prima che arrivasse nella commissione del Senato che si occupa di settore bancario e immobiliare, era stata citata anche all’interno della querelle tra Arthur Hayes, tra gli investitori in Ethena Labs, e Paolo Ardoino, che qui ha rilasciato una breve intervista in esclusiva per Criptovaluta.it.
In breve: la quantità di titoli di debito pubblico USA detenuti da stablecoin come Tether è di grande importanza, e non è detto che gli Stati Uniti siano disposti a fare a meno di acquirenti tanto ricchi e tanto… stabili.
Tornando a quanto ha affermato però Adewale O. Adeyemo:
In aggiunta, vediamo che la Russia sta sempre di più utilizzando meccanismi di pagamento alternativi – inclusa la stablecoin Tether – per cercare di aggirare le sanzioni e continuare a finanziare la sua macchina da guerra.
Adewale O. Adeyemo, vice-segretario al tesoro USA
Una posizione che in realtà non è nuova ma che – giornalisticamente va certamente sottolineato – manca di dati precisi.
Difficile dirlo adesso, perché in realtà c’è in procinto di approvazione una legge sulle stablecoin negli USA, che però almeno per il fronte democratico sarebbe troppo poco dura. E quindi potrebbe non farsene nulla prima delle elezioni.
Vox clamantis in deserto, dicevano i latini, per indicare chi come Adeyemo non sembrerebbe riuscire a raccogliere, nonostante i forti proclami, grande seguito.
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