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Miner Bitcoin: mai così in basso dal 2020. Ecco come si preparano all’HALVING che cambierà il settore

I dati dei miner raccontano una storia molto particolare. Ecco cosa sta cambiando.

Con l’halving che arriverà tra meno di 10 giorni, a tenere con il fiato sospeso il mercato sono ancora loro, i miner, perlomeno quelli di livello industriale che dovranno fare fronte ad una riduzione del 50% degli introiti, almeno se calcolati in Bitcoin. Noi di Criptovaluta.it ne avevamo già parlato con uno dei massimi esperti mondiali e ora abbiamo altri dati, forniti da Wintermute, che raccontano un’altra parte della storia.

Nei portafogli dei miner, che da tempo ormai si preparano a un evento più che previsto (e certo), si trovano i livelli minimi di Bitcoin da 4 anni a questa parte. Una quantità di BTC comunque non così bassa – perché parliamo nel complesso di oltre 120 miliardi di dollari di detenzioni, ma che in termini di $BTC non sono poi così alte, almeno rispetto ai ritmi tenuti dal 2020 a oggi.

Una situazione che racconta l’altra parte della storia, appunto: i miner si stanno preparando da tempo a questo evento e hanno speso tanto per aggiornare il loro parco macchine, cosa che è confermata da Wintermute e anche dall’andamento dell’hashrate.

Tutto pronto per l’halving di Bitcoin

Verrebbe da dire appunto che è tutto pronto per quello che sarà l’evento dell’anno. Bitcoin, tra poco meno di 10 giorni, affronterà un nuovo halving, che dimezzerà la quantità di Bitcoin che i miner si portano a casa per ogni blocco (almeno in termini di quelli di nuovo conio). Un passaggio che per realtà che sono industriali e che da quelle revenue dipendono potrebbe essere almeno in linea di massima… doloroso.

Dati WIntermute!
I dati di Wintermute

Dato che si tratta però di un evento previsto e prevedibile, in tanti si sono preparati per tempo, aggiornando il parco macchine e rendendolo più efficiente e – almeno a guardare ai dati che vengono offerti da Wintermute, spendendo una parte considerevole dei Bitcoin che avevano in cassa.

E dove sono finiti questi Bitcoin? Ecco la risposta che Wintermute ha offerto a Coindesk:

La crescita consistente dell’hashrate suggerisce che parte dei miner stanno o aggiungendo nuove macchine o aggiornandole, per mitigare l’impatto dell’halving sui ricavi. Questi investimenti precoci riflettono un outlook positivo sul futuro e un cambiamento strategico della resilienza sul lungo periodo di carattere operativo.

Wintermute

O in parole più semplici: si tratta di preparativi per quanto arriverà nel giro di poco più di una settimana.

Scenario sotto controllo

I buoni livelli di prezzo di Bitcoin hanno contribuito a offrire ai miner uno scenario certamente più tranquillo, almeno per quanto riguarda la redditività presente e futura. Uno scenario che vede Bitcoin che è cresciuto di più di 3 volte dai minimi del 2022, minimi che avevano mandato in crisi diversi dei top player di questo comparto.

Vedremo ora chi cercherà di approfittare di questo evento per cercare di concentrare ancora di più le operazioni sotto il suo controllo e chi invece, per non aver investito per tempo, sarà costretto a farsi da parte.

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