Se per Bitcoin, come abbiamo visto qualche ora fa, si tratta fondamentalmente di una brutta giornata, ma nell’ordine delle cose per un asset che rimane piuttosto volatile, per il mondo alt non si può dire lo stesso. Per quelli che sono gli asset risk on di un mercato già risk on, è una giornata terribile, con perdite che spesso superano il 20%.
Tra le peggiori della giornata per rimanere in top 100 abbiamo dYdX, ma anche Wormhole, Pepe, WIF, Mina, Conflux, Sui, così come Arbitrum, Bonk e un corredo più generale di valute che sono state sempre più volatili della media delle top.
Una lezione per i trader e anche per gli investitori con un orizzonte temporale più ampio. Quando il gioco si fa duro, Bitcoin, Ethereum e il resto delle top si comportano in un modo, le altcoin con un cap di mercato più basso… in un altro. Situazione che continuiamo a monitorare sul nostro Canale Telegram e che rimane di grande apprensione.
Crollo delle borse USA affonda anche il mondo crypto
L’analisi non è granché diversa da quella che abbiamo appunto formulato qualche ora fa. E sulle motivazioni del crollo – che interessa più generalmente i mercati finanziari e non solo quello crypto – c’è poco da aggiungere. I venti di guerra spirano purtroppo in modo violento sul Medio Oriente, con Bloomberg e altre testate di primo primo profilo che riportano di un prossimo attacco dell’Iran verso Israele.
Attacco che estende in modo significativo il conflitto partito ormai qualche mese fa e che sta stravolgendo i mercati, per un’eventualità che seppur sul tavolo, i mercati non sembra avessero prezzato in anticipo.
- Bitcoin
Bitcoin perde nel momento in cui scriviamo circa il 5%, dopo aver recuperato da un flash crash che lo aveva portato in quota 65.000$. Un evento esogeno, di quelli importanti (ma forse non troppo sul medio periodo) che condisce con preoccupazioni il cammino di avvicinamento all’halving, che sarà tra una settimana esatta o poco più.
- La lezione per chi bazzica in altcoin a bassa capitalizzazione
La lezione più dura il mercato l’ha purtroppo impartita al comparto altcoin a bassa capitalizzazione. Perdono cifre enormi dYdX, Bonk, WIF, Conflux, Mina, Gala, Injective, tutte in doppia cifra negativa nel giro di 1 ora. Pessima anche la performance di un Bitcoin SV che qualcuno riteneva essere redivivo dopo la chiusura (in modo netto e negativo) della causa di Craig Wright contro il COPA. Per completare il quadro delle meme, malissimo anche Floki, che nel giro di una giornata ha perso il 20% e nel giro di 1 ora quasi il 10%.
Alla ricerca del bottom
Le prossime ore, mentre tutti avrebbero sicuramente preferito un venerdì sera diverso, sarà di ricerca del bottom, per un’eventuale ripartenza sempre che la situazione non peggiori ulteriormente sul piano geopolitico.
Saranno ore di tensione, che per molti si trasformeranno in una lezione a caro, carissimo prezzo sull’allocazione, per quanto un cigno nero di questo tipo fosse forse poco prevedibile in un lasso di tempo così ristretto.
Per il resto, c’è poco da consolarsi per chi investe sui mercati tradizionali: DOW Jones perde più del 2,5%. SPX500 fa poco meglio con un -1,75% nel momento in cui scriviamo. NASDAQ 100 è il migliore, pur perdendo lo 0,7%. Di persone che rideranno oggi ce ne sono poche, anzi pochissime, all’affacciarsi di problemi ben più gravi di un crollo del mercato crypto.