Anche Deutsche Bank, il colosso tedesco del settore bancario, ha deciso di cimentarsi con le previsioni post-halving sul prezzo di Bitcoin. E come fatto già da diversi analisti dello stesso settore, ha prodotto delle previsioni non esattamente entusiasmanti. Secondo la banca tedesca infatti l’halving potrebbe essere stato già prezzato, almeno in parte.
Questo vorrebbe dire che l’effetto positivo post-halving che avviene ogni 4 anni, potrebbe essere stato già scontato dai mercati, per un percorso rialzista che in parte dunque non ci sarà. Una previsione alla quale badare oppure uno stanco report dove si cerca di modificare l’atteggiamento dell’opinione pubblica in vista dell’evento degli eventi?
Lo vedremo insieme in questo approfondimento, tenendo conto di quanto sappiamo, di quanto riteniamo e anche di quanto è stato detto dagli analisti di Deutsche Bank, le cui previsioni, fosse anche soltanto per l’importanza dell’istituto, andranno certamente prese in considerazione.
Ovvero i mercati lo hanno già incorporato nel prezzo. È questo quanto emerge dall’ultimo report pubblicato da Deutsche Bank e che è stato ripreso anche dalla testata americana specializzata in crypto Coindesk.
Secondo il gruppo bancario tedesco è altamente improbabile che ci siano dei rialzi importanti con l’halving che è atteso – orario italiano – nella notte tra venerdì e sabato. Tuttavia il prezzo di Bitcoin e più in generale del mondo crypto (?) rimarrà alto perché…
Ci aspettiamo guardando avanti che i prezzi rimangano alti, grazie alle aspettative sui prossimi ETF Spot su Ethereum, ai tagli dei tassi delle banche centrali e a cambiamenti in termini di regolamentazione. In aggiunta, un aumento delle soluzioni in layer 2 e la crescita del settore DeFi, che aumentano l’utilità pratica del network […] sono positive per l’ecosistema Bitcoin e più in generale per lo spazio crypto.
Marion Laboure, Cassidy Ainsworth-Grace, Deutsche Bank
Un analisi che, non ce ne vogliano gli analisti di DB, non ci convince granché e non per l’attesa (o la mancanza della stessa) di aumenti di prezzo sostanziali, ma perché l’analisi parte da un calderone tra ETF su Ethereum, DeFi e layer 2 che poco hanno a che fare tanto con il mondo di Bitcoin, quanto con il prezzo dell’asset.
Non necessariamente. I pattern del passato non è detto che si ripetano in futuro, per quanto fino ad ora non abbiano mai mancato un colpo.
A non convincerci, in attesa dell’halving – e puoi venire a parlarne direttamente con noi sul nostro Canale Telegram – è la convinzione di trattare l’intero universo crypto come se fosse una cosa sola.
Sull’halving ci siamo già espressi in dettaglio e qui potrai trovare anche una guida in PDF da scaricare GRATIS. Al suo interno, tutto quello che c’è da sapere sul tema!
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Sentito praticamente ad ogni halving il discorso "è già prezzato". Poi sappiamo come ogni volta è andata a finire. Vedremo se questa volta ci avranno azzeccato. Inutile dire che ho fortissimi dubbi: è un discorso che come al solito si fonda su dinamiche speculative, trattate come se fossero le sole a governare il prezzo in fiat di Bitcoin (dato che mediamente le fiat minds non comprendono il valore dell'asset). Non tengono conto, o tengono troppo poco in conto le altre dinamiche di domanda dovuta alle caratteristiche monetarie e la supply shock.
Sballata secondo me anche la parte dulla defi, layer 2 e via dicendo, come fate notare anche nell'articolo: è un settore che per quanto spinga discretamente è una frazione del valore capitalizzato da Bitcoin puro e semplice. Anche qui emerge chiara la fiat mentality che vede il valore nei "products" finanziari vicini a quelli classici, fondamentalmente centralizzati, e manca completamente il punto sul lato monetario, che invece è la cosa più importante (ovviamente, accettare questo punto è in antitesi con ogni mantra fiat consolidato).
Questa analisi mi sembra decisamente una variazione sul tema delle classiche ricette da analisti fiat che non ne azzeccano mezza su Bitcoin da un quindicennio.