Anche JPMorgan si aggiunge al codazzo di analisti che ritengono l’halving Bitcoin già prezzato. O comunque non in grado di alimentare un’altra grande corsa di $BTC sui mercati. Non è chiaro però, dall’ultimo report della grande banca, quali siano gli orizzonti temporali per questa previsione.
Una previsione che fa il paio con quella di Deutsche Bank di poche ore fa, dello stesso avviso: l’halving da solo può fare molto poco – cosa che in parte riteniamo corretta, ma per motivi opposti a quelli addotti dalle due grandi banche in questione.
Nel frattempo l’orologio di Bitcoin corre e mancano, mentre scriviamo, circa 80 blocchi all’evento che si verifica ogni 4 anni. Un evento che ci terrà con il fiato incollato al nostro nodo e che seguiremo in diretta stasera sul nostro Canale Telegram.
Dato che ne fanno soltanto una questione di prezzo, quelli di JPMorgan non sembrano essere granché eccitati dell’arrivo dell’halving di Bitcoin.
Non ci aspettiamo un aumento di prezzo dopo l’halving di Bitcoin, in quanto è stato già prezzato dai mercati.
Report di JPMorgan
O questo almeno è quello che sappiamo secondo quanto è stato riportato da Bloomberg, da tempo ormai in prima fila nel dichiarare sconfitte di Bitcoin che poi vengono puntualmente capovolte dalla realtà dei fatti. Lo abbiamo visto con gli ETF e chissà se non lo vedremo di nuovo proprio con l’evento halving.
Le previsioni quasi-nefaste di JPMorgan hanno però anche altre basi. Sarà l’intero settore crypto a non poter sperimentare una crescita sostanziale, in quanto per l’appunto mancherebbero quei venture capital che avevano animato l’ultima corsa di enormi proporzioni, quella del 2021.
Anche qui ci sentiamo però di dissentire: gli investimenti, come abbiamo più volte riportato su queste pagine, sono in crescita e in ripresa, per quanto ancora lontani da quel picco del 2021.
Nessuno si aspetta di vedere i 200.000$ di Bitcoin a pochi minuti dall’halving. Così come sappiamo tutti che si tratta di un evento previsto, prevedibile e che ormai non è più una novità. Questo almeno facendo la solita analisi da libro del primo anno di università, una tipologia di analisi che però in passato spesso ha tradito soprattutto quelli che erano più sicuri. Più sicuri nel ritenere Bitcoin un asset come gli altri.
Per noi, che siamo qui dopo aver vissuto centinaia di funerali a bara vuota, tutti rigorosamente organizzati dai grandi nomi del settore finanziario mondiale, ordinaria amministrazione. Per tutti gli altri che potrebbero prendere la cosa troppo sul serio, non possiamo che ricordare che il record di JPMorgan, come quello delle grandi banche, non è poi questo granché quando si è parlato di Bitcoin.
E per gli altri, qui c’è il nostro ultimo approfondimento sul tema – con tanto di PDF da scaricare.
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Vedi Commenti
Come ho scritto per la previsione analoga della Deutsche Bank: fiat minds. Sono considerazioni che guardano l'asset solo dal lato speculativo. Le fiat minds, per formazione e incentivi, tipicamente riescono a comprendere solo questo aspetto di Bitcoin, creando un modello che da 15 anni non ne azzecca mezza a livello predittivo, ma perseveriamo, vedi mai che un giorno ... xD.
Il lato speculativo evidentemente (proprio empiricamente) non è il solo che direziona il prezzo: altrimenti in 15 anni è estremamente probabile che un asset mosso dalla sola speculazione vada a zero o quasi, una volta che è terminato il trasferimento di richezza dagli investitori meno sofisticati ai più sofisticati. Finiscono "i polli", come spesso si suol dire in giro per chats.
Qui al di là della volatility c'è un trend che è stato mediamente sempre in salita in tutto questo arco di tempo, quindi è estremamente probabile che ci sia anche altro: sta all'analista capire che cosa, non è certo la realtà che deve uniformarsi. Reality disagrees.